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Lo strano caso di Morata, il capitano della Spagna amato dai giocatori e odiato dalla gente

"I miei figli non capiscono. La cosa più semplice sarebbe portarli via, dove nessuno sa che sono figli miei, ma solo Ale, Leo, Edo e Bella"

Pubblicato:19-06-2024 11:18
Ultimo aggiornamento:19-06-2024 17:34

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ROMA – “Forza Morata”. E’ il titolo della prima pagina che Marca – il più popolare e venduto quotidiano sportivo spagnolo – dedica al capitano della Nazionale. Vale per doppia accezione: il centravanti è il trascinatore della Spagna che domani affronta l’Italia agli Europei ma è anche uno strano caso di odio-amore. Un caso curioso, se non inspiegabile. Tanto che lui non ne può più: “Sfortunatamente, sono molti in molti a odiarmi, nel mio Paese. Chi non riesce a capirlo o pensa che io sia un piagnucolone dovrebbe davvero capire cosa vuol dire andare con i propri figli e sentire e vedere certe cose. Per me la cosa più semplice sarebbe portare i miei figli dove nessuno sa che sono i figli di Morata, ma solo Ale, Leo, Edo e Bella”

Morata è capitano quasi santo. Il ct lo adora, i compagni lo amano. È tra i migliori marcatori della storia della nazionale. Eppure viene fischiato, un sacco, ogni volta che si può. E nessuno sa davvero perché. De La Fuente prima degli Europei era sbottato: “Mi fa male all’anima che nel mio paese venga fischiato un giocatore della nazionale. Mi vergogno. Come spagnolo mi vergogno quando viene fischiato un giocatore spagnolo”.

Morata viene raccontato da tutti come un capitano da manuale. “Agisce da capitano attraverso la cordialità, la comprensione e la condivisione dell’interesse del veterano vissuto in mille battaglie e del nuovo arrivato, come confessano gli stessi calciatori”, scriveva Marca. “Dopo gli Europei – dice adesso –  parlerò o farò qualcosa per qualche piattaforma”. “Per me la cosa più semplice sarebbe non giocare più in Spagna. Per la mia vita e per quello che devo vivere ogni volta che esco nel nostro Paese. La cosa più semplice sarebbe andare a giocare fuori. Molte volte i miei figli, che hanno cinque anni, non capiscono perché ci sono tante persone che provano quella rabbia contro il loro padre“.


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