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Si fingono brand noti per rubare Iban e soldi. In Italia sottratti 40 milioni di euro

Nel 2023 aumentano somme frodate (+21%). Contro il furto di identità digitale Amazon-Assolombarda chiedono di unire forze pubbliche e private

Pubblicato:18-06-2024 17:49
Ultimo aggiornamento:18-06-2024 17:49

cybersicurezza
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MILANO – Aumentano le somme sottratte con il furto di identità digitale in Italia. Sono i dati della polizia postale, elaborati dall‘osservatorio Transcrime dell’Università Cattolica di Milano (e degli atenei di Bologna e Perugia), a certificare un balzo del 21%, “per un ammontare complessivo di oltre 40 milioni di euro” lo scorso anno. Nel 2023, sono aumentare le persone indagate, con un +18% rispetto all’anno precedente. Da qui parte la richiesta di Assolombarda per “un’alleanza pubblico-privato per contrastare il fenomeno”. Se n’è parlato stamane a Milano in un incontro, promosso dall’associazione confindustriale di Milano, Lodi, Monza-Brianza e Pavia in collaborazione con Amazon, e a cui ha partecipato il viceministro Valentino Valentini con i rappresentanti di Tribunale di Milano, Consob, Polizia Postale, Unione Nazionale Consumatori, Tim, Enel.

(Franza, Martinelli, Dugato)

Il furto prima di dati e poi di denaro, la cosiddetta ‘impersonificazione’ negli Stati Uniti, secondo la Federal Trade Commission (FTC) ha registrato, nel 2023, 330.000 casi di business impersonation scams e 160.000 di government impersonation scams: valore totale di queste frodi, oltre un miliardo di dollari, con un incremento del 300% rispetto al 2020. In Europa, secondo uno studio condotto da Censuswide tra dicembre 2023 e gennaio 2024, inoltre, il valore medio di capitali sottratti a vittime di frodi telefoniche è pari a 3.596 euro in Francia, a 1.531 euro in Spagna e a 4.649 euro in Germania.
In queste situazioni il truffatore finge di essere un’azienda di fiducia per ottenere denaro o l’accesso a dati sensibili come il codice fiscale, le informazioni bancarie o le credenziali di un account.

Le attività di phishing, smishing o vishing “negli ultimi anni, sono cresciute in modo considerevole”. In particolare, stanno gradualmente aumentando i soggetti che contattano potenziali vittime dichiarandosi, in modo fittizio, rappresentanti di istituzioni pubbliche o di aziende, con l’obiettivo di ottenere, indebitamente, denaro o dati personali.
Le strategie adottate toccano l’emotività individuale e, per lo più, fanno leva su alcuni temi specifici: sanzioni, tasse, sicurezza, emergenze, scadenze, promozioni. Tra le vittime, comuni cittadini ma anche istituzioni e aziende che pagano, spesso, significativi danni reputazionali. Le imprese più sottoposte a queste frodi sono realtà IT, banche, e-commerce, brand della logistica, della telefonia, dell’energia e assicurazioni.

“Nel corso dell’ultimo anno abbiamo richiesto la chiusura di oltre 40.000 siti di phishing e di 10.000 numeri di telefono usati per truffe basate su furti di identità”, anche fuori dal circuito Amazon, ha detto Bianca Maria Martinelli (strategy and policy senior director, Amazon Italia). “Abbiamo, inoltre, denunciato più di 100 truffatori in tutto il mondo alle autorità competenti”.
Secondo Marco Dugato (docente di Metodi e Tecniche per la ricerca Criminologica della Cattolica) “un contrasto efficace richiede un insieme di soluzioni tecnologiche, per identificare le comunicazioni fraudolente, e campagne informative, mirate alle vittime più esposte o vulnerabili”.
“Recentemente, la collaborazione tra Consob ed Amazon ha aiutato a contrastare truffe finanziarie attraverso la condivisione sinergica di avvertimenti ai consumatori. Un esempio di collaborazione pubblico-privato- ha sottolineato Enea Franza di Consob– che auspico possa estendersi ad altre realtà”.


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