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I Måneskin tornano con “Rush”, un disco dall’anima rock. Lo abbiamo ascoltato in anteprima

Dai vorticosi giri di chitarra alle ballad struggenti, 17 le nuove tracce del progetto in uscita il 20 gennaio

Pubblicato:18-01-2023 07:05
Ultimo aggiornamento:17-01-2023 17:23
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ROMA – Vorticosi giri di chitarra, ritmi battenti, ma anche ballad struggenti. È questo, in estrema sintesi, “Rush”, il nuovo disco dei Måneskin. È il terzo della produzione della band romana, il primo dal sapore più internazionale di tutti. E non solo perché 14 tracce su 17 sono in inglese, ma anche perché alla produzione di Fabrizio Ferraguzzo si aggiunge quella di Max Martin, hitmaker dietro i successi di star come Britney Spears, Backstreet Boys, Katy Perry, Celine Dion, The Weeknd e Ariana Grande.

UN DISCO REGISTRATO IN GIRO PER IL MONDO

È un disco ricco quello che i Måneskin propongono, che varia per contenuti e mood. A fare da filo conduttore la musica suonata senza artifici. Il progetto, infatti, è stato registrato in analogico tra Los Angeles, Tokyo e Italia. Frutto del lungo tour in giro per il mondo del gruppo, “Rush” mette così in risalto tutti i componenti della band. E accanto alla voce in grande spolvero di Damiano David, brillano in ogni traccia le strumentali di Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio.


L’effetto ‘dal vivo’ è assicurato sin dal brano numero uno “Own my mind”, un’energica up tempo rock che regala un’apertura degna di questo nome. D’altronde il tenore del progetto lo avevano lasciato intuire i cinque singoli rilasciati in questi mesi: “Mammamia”, “Supermodel”, “The Loneliest”, “La fine” e “Gossip”.


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IL BRANO CONTRO L’ODIO E LA GUERRA, LA BALLAD D’AMORE PER GIORGIA SOLERI

Tra i pezzi ‘già conosciuti’ anche “Gasoline”, un’invettiva contro chi semina soltanto odio. “Come fai a dormire la notte? Come chiudi entrambi gli occhi vivendo con tutte quelle vite nelle tue mani?”, canta Damiano. I Måneskin l’hanno portata live, per la prima volta, al Coachella Festival di Indio, in California, e indirizzata direttamente alla Russia. Memorabile il loro “Fuck Putin” a fine performance.

Colpiscono le accattivanti “Don’t wanna sleep”, “Baby said” e “Read your diary”, che rimangono in testa sin dal primo ascolto. Poi le ballad romantiche “If not for you” e “Timezone”, quest’ultima espressione del desiderio di abbattere ogni distanza dal partner lontano. Un chiaro riferimento autobiografico alla relazione di Damiano con Giorgia Soleri. Per mesi distante dall’Italia, il frontman ha raccontato di aver sofferto la lontananza e nel brano canta “This fame has no meaning. I’m coming home tonight”.

NELLA TRACKLIST IL CASO DI CRONACA DELL’OMICIDA DI JOHN LENNON

Interessante “Mark Chapman”, il primo pezzo in italiano della tracklist. Un brano che contesta un’idolatria tossica che sfocia in aggressività, la stessa che il criminale statunitense da cui prende il titolo la canzone ha usato l’8 dicembre 1980 quando si macchiò dell’omicidio di John Lennon.

“Kool kids” è il manifesto dalle sfumature punk-rock dei nuovi Måneskin, che si presentano senza etichette e pronti ad ignorare gli eventuali haters. Spazio anche per l’ironia in “Bla bla bla”, in cui Damiano sfoggia un accento british.

I MÅNESKIN IN TOUR

Nella nuova fase della carriera dei Måneskin, forse manca un po’ la prevalenza dell’italiano nei testi ma questi 17 brani sono arrivati spontaneamente, come ‘souvenir’ dei viaggi per il globo dei ragazzi. Cosa certa è che queste 17 canzoni suoneranno perfettamente sul palco.

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I Måneskin tornano dal vivo dal prossimo 23 febbraio, per toccare tutta l’Europa e l’Italia. Nel nostro Paese le quattro date evento allo Stadio Olimpico di Roma (20 e 21 luglio) e allo stadio San Siro di Milano (24 e 25 luglio). Al momento, per i concerti di quest’anno sono stati venduti 500mila biglietti. “Rush” è su tutte le piattaforme dal 20 gennaio.

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