BOLOGNA – Il presunto colpevole dell’omicidio di un ventenne al Parco della Montagnola di Bologna è stato fermato da un pool di poliziotti, poche ore dopo il delitto, alla Stazione ferroviaria della città felsinea, da dove presumibilmente stava cercando di scappare. Si tratta di un minorenne che aveva parecchi precedenti, frequentava abitualmente l’area della stazione di Bologna ed era ospite di una comunità, non come minore straniero non accompagnato (Msna) ma perché destinatario di una misura per un altro reato che aveva commesso. Ultimamente si era allontanato dalla propria comunità, dove stava scontando una pena alternativa.
Si tratta del presunto assassino, 17enne, del ventenne ucciso in Montagnola a Bologna l’altra sera: armato di coltello, è stato fermato anche perché avrebbe potuto prendere il primo treno e fuggire. È stato individuato nel giro di qualche ora grazie alle indagini della Squadra Mobile, che ha prodotto la foto del giovane e l’ha messa a disposizione di tutti gli uffici. Grazie all’intervento congiunto di Polizia ferroviaria ed Esercito, il ragazzo è stato fermato nei pressi della stazione, lato Medaglie d’oro.
Il questore Antonio Sbordone, senza entrare nel merito delle indagini, ne parla a margine oggi di una conferenza stampa convocata per enfatizzare proprio la collaborazione tra Questura ed Esercito, nell’ambito dell’operazione estesa a livello nazionale Stazioni sicure, dopo Strade sicure. Proprio una pattuglia mista, infatti, ha individuato e fermato il presunto assassino. Il delitto è avvenuto, l’altra sera in Montagnola, dopo la degenerazione di un litigio per futili motivi. Il 17enne arrestato, di origine tunisina come la vittima, ha già raccontato la sua versione agli inquirenti. Il questore definisce “il delitto efferato” una “tragedia enorme, che ha colpito molto cittadinanza e città”.
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