Un corso di formazione per educatori e psicologi provenienti dall’Ucraina e dalla Siria si sta svolgendo in questi giorni a Roma. Con l’agenzia Dire ne parla monsignor Maksim Ryabukha, vescovo ausiliario dell’esarcato greco-cattolico di Donetsk. Il presule risiede a Zaporizhzhia, a pochi chilometri dalla centrale nucleare più grande d’Europa, dal 2022 sotto controllo dei militari russi. “E’ un evento bello perché dà respiro a chi partecipa, che per un periodo non sente esplodere le bombe, può guardare da fuori la realtà del suo Paese, riflettere, cercare chiavi di lettura e magari trovare anche la forza di reagire”.
Scongiurare le migrazioni irregolari con “corridoi lavorativi”: questo il cuore del protocollo sottoscritto dal governo italiano con la Comunità di Sant’Egidio. In un anno l’iniziativa coinvolgerà 300 persone provenienti da Libano, Etiopia e Costa d’Avorio, dove l’organizzazione è già presente. Ne parla il suo presidente, Marco Impagliazzo: “È un protocollo importante perché è una via legale che si unisce all’esperienza di positiva accoglienza e integrazione dei corridoi umanitari, e che punta ad aiutare il nostro sistema Paese e il mondo del lavoro, sofferente in particolari settori. Le persone saranno formate nei Paesi di provenienza, dove riceveranno anche corsi di lingua”.
Il film ‘Io Capitano’ torna nei luoghi dove sono nate le sue storie. Lo fa con un tour di proiezioni nelle città e nei villaggi del Senegal, dopo la prima nella capitale Dakar di domenica scorsa alla quale hanno partecipato sia il regista Matteo Garrone che gli attori Seydou Sarr, Moustapha Fall e Amath Diallo.
L’iniziativa, con il supporto dell’ambasciata d’Italia in Senegal e di Rai Cinema, è realizzata dalla carovana di cinema itinerante Cinemovel. L’idea è quella di un viaggio di storie di migrazioni e di speranza che fino al 27 aprile farà tappa in città, periferie, scuole.
Sta finendo l’acqua a Bogotà, capitale della Colombia da 10 milioni di abitanti. Si corre allora ai ripari con un drastico piano di razionamento: stop alle forniture per 24 ore ogni dieci giorni. Da giugno scorso la pioggia scarseggia e così le riserve idriche sono ai minimi storici, come ha avvertito il sindaco Carlos Fernando Galan, che ha chiesto sforzi a famiglie e imprese a consumare meno. La crisi idrica è causata da El Nino, un fenomeno climatico all’origine di siccità e altri eventi avversi. Per contrastarli, a gennaio il governo colombiano ha adottato un decreto anti-calamità.
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