NEWS:

Roma in corteo per Mahsa Amini, in centinaia marciano per la libertà

Sfilano persone di tutte le età. Due minuti di silenzio per le vittime del regime di Teheran. Svetlana Celli, presidente dell'Assemblea capitolina: "Non possiamo più rimanere indifferenti. Lottiamo insieme"

Pubblicato:16-09-2023 15:25
Ultimo aggiornamento:18-09-2023 14:11
Autore:

mahsa amini roma
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Anche Roma ricorda Mahsa Amini, la donna iraniana uccisa il 16 settembre dello scorso anno in un centro di detenzione di Teheran dalla polizia morale perché non indossava il velo in modo corretto. In Italia la mobilitazione è stata organizzata a Roma e Milano da 13 associazioni civili della comunità iraniana. A Roma il corteo è partito da piazza dell’Esquilino al grido di ‘Donna, vita, libertà’, seguito da centinaia di attivisti.

LEGGI ANCHE: VIDEO | Bologna ricorda in piazza Mahsa Amini, arriva anche Schlein

Sono felicissima di essere qui a testimoniare la vicinanza della città di Roma e del sindaco Roberto Gualtieri. La nostra città è vicina alla comunità iraniana, alle donne iraniane e a tutte le donne del mondo- ha detto Svetlana Celli, presidente dell’assemblea capitolina- Masha Amini ha pagato la lotta per la libertà delle donne. Le donne devono poter essere libere e lo dobbiamo manifestare in ogni piazza. Anche qui in Italia,in un altro modo, purtroppo la donna è ancora vittima di violenza di genere. Siamo vicini alla vostra comunità e saremo sempre presenti. Non possiamo più rimanere indifferenti. Lottiamo insieme“.


IL CORTEO PER MAHSA AMINI

Il grido ‘Donna, vita, libertà’ risuona anche a Roma. Dall’Iran, dove sono in corso le manifestazioni in ricordo di Mahsa Amini, la voce dei giovani e delle donne che si oppongono al regime è arrivata fino all’Italia. In centinaia oggi a Roma e Milano si sono mobilitati contro il regime della Repubblica islamica in occasione dell’anniversario della morte di Mahsa Amini. La ragazza di 22 anni uccisa il 16 settembre dello scorso anno dalla polizia morale di Teheran perché non indossava correttamente il velo.

Oggi, nessun velo copriva i capelli delle donne in marcia per la libertà. A Roma il corteo partito da piazza dell’Esquilino è arrivato fino a via dei Fori Imperiali, dove la manifestazione si è conclusa con una performance di danza in ricordo dei giovani uccisi dal regime. Al termine del corteo, i manifestanti sono rimasti in silenzio per due minuti, in ricordo delle vittime del regime di Teheran. Poi, l’attivista Vaji Hosseini ha invitato tutti a unirsi al movimento ‘Donna, vita, libertà’ e letto il Manifesto indirizzato al governo italiano. “Ci opponiamo al totalitarismo e alle persecuzioni. Alle uccisioni, impiccaggioni, alle torture, agli stupri. Ci opponiamo a quattro decadi di discriminazioni. Ci opponiamo ai guerrafondai della Repubblica islamica- ha detto l’attivista- Da 40 anni i cittadini iraniani sono in pericolo. Nel pieno del terrore chiediamo il vostro sostegno per abbattere questo mostro, la Repubblica islamica. Tendiamo la mano al governo italiano chiedendo una graduale interruzione dei rapporti internazionali”.

Centinaia tra attivisti, iraniani, giovani e semplici cittadini italiani hanno voluto mostrare solidarietà alla causa iraniana. “La comunità iraniana si è unita tutta insieme per la prima volta- spiega all’agenzia Dire l’attivista Vaji Hosseini- Abbiamo fatto un appello alle organizzazioni civili e alle istituzioni italiane, e abbiamo raccolto più di 40 adesioni”. Dalla Cgil alla Casa Internazionale delle Donne, da Amnesty International alla Anpi. Tra i partiti, hanno abbracciato l’iniziativa Pd, M5s, e i radicali italiani. In corteo anche il consigliere della Regione Lazio Alessio D’amato e il senatore Filippo Sensi.

“Questo non è solo un giorno di ricordo ma è un giorno di lotta- ha detto Beppe Provenzano, deputato del Pd- Stiamo seguendo con attenzione quello che sta succedendo in Iran, dove la repressione è sempre più forte e sta colpendo anche i parenti delle vittime, le donne e i giovani dell’Iran che hanno alzato la voce e non vogliono più spegnerla, perché più forte della repressione è la rivoluzione. La rivoluzione non si ferma. E quello che accade oggi in Iran riguarda anche l’Europa che dice di essere dalla parte della libertà e della democrazia. È lì, in Iran, che ora si sta facendo quella lotta, e lì dobbiamo fare sentire la solidarietà che fino ad oggi è mancata. Dobbiamo condannare fermamente il governo iraniano. Quello che è stato fatto fino ad ora non basta”.

Ragazzi e ragazze iraniani hanno camminato insieme intonando cori come ‘No alla Dittatura’ e ‘Repubblica islamica fuori dall’Iran’. Qualcuno con il volto coperto, temendo di essere identificato. Una donna di origini iraniane ha portato alla manifestazione la figlia di 10 anni: anche lei batte i piedi al ritmo di ‘Woman, life, freedom’. Un’altra mamma è venuta con la figlia adolescente. “Siamo italiane, ma è importante solidarizzare perché tutte le donne sono sorelle- hanno spiegato- dovremmo essere molto più unite. E puntare molto sul fattore culturale, perché anche se diverse, le violenze che subiscono le donne italiane sono sempre di stampo culturale”. Non solo giovani però, la solidarietà alle donne iraniane è arrivata da parte di tutte le fasce d’età. “Sono qui- dice alla Dire una donna anziana- perché questa è la più grande manifestazione di tutti i tempi a favore della donna”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it


California Consumer Privacy Act (CCPA) Opt-Out IconLe tue preferenze relative alla privacy