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A Gaza, l’esercito israeliano annuncia “Pause umanitarie”. Netanyahu: “È inaccettabile”

È dietrofront sulle tregue del conflitto a Rafah per consentire le consegne di aiuti umanitari? Dopo l'annuncio dell'Idf, la contrarietà del premier. Mentre non si allentano i timori sul fronte libanese

Pubblicato:16-06-2024 09:24
Ultimo aggiornamento:17-06-2024 11:52
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di Vincenzo Giardina e Cristina Rossi

ROMA – Scontro sulle tregue quotidiane a scopo umanitario a Rafah, annunciate dall’Idf, oggi, domenica 16 giugno, in prima mattinata. Dopo poche ore, il possibile dietrofront: il quotidiano israeliano Haaretz annuncia infatti il “chiarimento” avvenuto tra il premier israeliano e il suo segretario militare. L’ufficio del Netanyahu ha infatti fatto sapere che “quando il primo ministro ha sentito domenica mattina la notizia di una pausa umanitaria nei combattimenti per 11 ore al giorno, ha detto al suo segretario militare che ciò era inaccettabile”. Quindi dopo il richiamo, “il primo ministro- prosegue il giornale- è stato informato che non vi è alcun cambiamento nella politica dell’Idf e che i combattimenti a Rafah continueranno come previsto”. La replica dell’Idf non si fa attendere: “Il governo sapeva della pausa a Sud di Gaza”, riporta sempre Haaretz, secondo cui l’esercito ha affermato che “la decisione è militare” e che Netanyahu aveva recentemente incaricato i capi della sicurezza di aumentare gli aiuti a Gaza e di consentire un accesso più sicuro agli operatori umanitari, proprio in vista della nuova udienza della Corte internazionale di giustizia e degli incidenti in cui diversi operatori umanitari hanno perso la vita.

Duro scontro in Israele tra il governo e l’esercito. L’Idf ha respinto le critiche sulla sospensione dei combattimenti nei pressi del corridoio umanitario di Gaza, e anche l’affermazione secondo cui la classe politica non sarebbe stata informata della decisione. Lo riporta Haaretz. L’esercito ha affermato che ‘la decisione è militare’ e che Netanyahu aveva recentemente incaricato i capi della sicurezza di aumentare gli aiuti a Gaza e di consentire un accesso più sicuro agli operatori umanitari alla luce della nuova udienza della Corte internazionale di giustizia e degli incidenti in cui operatori sono stati uccisi dal fuoco dell’Idf


Eppure una “pausa tattica” nell’offensiva nel sud della Striscia di Gaza, per consentire la consegna di un maggior volume di aiuti umanitari alla popolazione palestinese, è stata annunciata oggi dall’esercito di Israele. Stando alla comunicazione, la sospensione delle attività nell’area di Rafah è cominciata alle otto ora locale e durerà fino alle 19. La pausa dovrebbe essere ripetuta quotidianamente finché “non sarà deciso diversamente”.

Secondo l’esercito, l’iniziativa punta a favorire la consegna di aiuti giunti a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom. Come da accordi con le agenzie delle Nazioni Unite, cibo, medicine e altri beni essenziali dovrebbero poter poi transitare anche lungo Salah a-Din, la via principale che taglia la Striscia da sud a nord, raggiungendo dunque più zone della regione.

L’offensiva di Tel Aviv avviata a seguito degli assalti di Hamas nel sud di Israele ha provocato oltre 35mila morti. È di ieri mattina invece l’uccisione di otto soldati di Israele, dilaniati dall’esplosione del loro carro armato a Rafah. La notizia è oggi in apertura dell’edizione online del quotidiano Haaretz, insieme con temi di carattere politico. In evidenza il conflitto tra il primo ministro Benjamin Netanyahu e alti ufficiali sull’ipotesi di un cessate il fuoco a Gaza e i rischi di apertura di un nuovo fronte di guerra in Libano, con l’organizzazione Hezbollah. A Tel Aviv ieri si è tenuta una manifestazione di protesta contro il governo per chiedere una tregua a Gaza e il rilascio degli israeliani ostaggio di Hamas, stimati in 120. Nel raid del 7 ottobre le vittime erano state circa 1200.

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