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Monza si prepara al Concertozzo degli Elio e le storie tese nel segno dell’inclusività

Appuntamento a Monza il 25 e 26 maggio. Il frontman della band: "L’autismo di un figlio si coniuga con la assoluta solitudine dei genitori"

Pubblicato:16-05-2024 16:20
Ultimo aggiornamento:16-05-2024 16:20

concertozzo
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ROMA – Dopo il successo degli scorsi anni, torna a grande richiesta il Concertozzo, l’evento organizzato dagli Elio e le Storie tese e Trio Medusa che unisce musica e consapevolezza sociale, promuovendo l’idea di una comunità più inclusiva e informata.

Appuntamento il 26 maggio all’U-Power Stadium di Monza, dove la musica sarà protagonista fin dal primo pomeriggio con il Concertozzino, al quale parteciperanno diverse band e, a seguire, con il Concertozzo, il live speciale di Elio e le Storie Tese con le incursioni del Trio Medusa. Le prevendite per il 26 maggio sono disponibili su Vivaticket e Ticketone. Apertura porte ore 13.30, inizio Concertozzino ore 15.00, inizio Concertozzo ore 21.00.

L’evento sarà anticipato sabato 25 maggio da una kermesse aperta a tutti in Piazza Roma, ai piedi dell’Arengario, dove il Comune di Monza e PIZZAUT ospiteranno Associazioni e personalità che si occupano di autismo e disabilità, per la loro testimonianza diretta. Alla presenza delle maggiori Associazioni italiane impegnate nell’inclusione di persone autistiche, sono in programma talk con esperti del settore per fornire approfondimenti e promuovere una comprensione più profonda delle esigenze delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Seguiranno momenti di musica, street-food, incontri e divertimento, tutto in “formato AUT”.


Le prime due edizioni del Concertozzo (2022 e 2023) hanno registrato il tutto esaurito e sono state delle grandi feste imprevedibili, con tanta musica e un live indimenticabile, un vero e proprio greatest hits del repertorio di Elio e le Storie Tese, sempre in perfetto equilibrio tra divertimento sfrenato e consapevolezza sociale, con gli interventi irriverenti del Trio Medusa. Sul palco sono salite Associazioni e personalità, come PizzAut e Tortellante, Gianluca Nicoletti e Mimmo Pesce, che hanno portato la loro testimonianza sui problemi legati alle disabilità.

ELIO PARLA DELL’AUTISMO DEL FIGLIO

In una ricente intervista rilasciata a Walter Veltroni per il Corriere della Sera, Stefano Belisari, in arte Elio de Le Storie Tese, ha raccontato di suo figlio Dante (14 anni) e della sua esperienza di padre di un ragazzo autistico. “Ce ne siamo accorti molto presto. È stata mia moglie a percepire delle anomalie nel comportamento di Dante. Io la consolavo, le dicevo che tutto si sarebbe normalizzato. Ma noi abbiamo due gemelli e le differenze, nel percorso di crescita, si vedevano nettamente. È stato difficile trovare qualcuno che sapesse farci una diagnosi chiara e che ci indirizzasse. Non esiste un numero di telefono a cui rivolgerti, un indirizzo dove andare. Ti rendi subito conto che l’autismo di un figlio si coniuga con la assoluta solitudine dei genitori. E questo vale per ogni tipo di disabilità”. Poi un consiglio ai genitori: “fare presto, non aspettare i tre anni, non rinviare. Noi abbiamo visto che Dante aveva un’attenzione ossessiva per le trottole, anche lui girava su sé stesso e non finiva mai di farlo. Aveva attenzione per le cose e non per le persone. L’autismo può portare gravi difficoltà relazionali, anche ritardi mentali, motori, cognitivi”.

Il frontman degli Elio e Le Storie tese ha spiegato che Dante “ora ha 14 anni, lui è consapevole. Anche troppo, lo dice continuamente. Ha fatto un lavoro impressionante, una fatica struggente. Anche in questo, i ragazzi autistici pagano un prezzo rispetto ai loro coetanei. Per lui tutto è stato fatica: mettersi una maglietta, andare in bagno, parlare. Tutto gli è stato insegnato. Lui ha faticato tanto, ma noi ci siamo potuti permettere che fosse seguito. Ma chi non ha i soldi? Anche qui, proprio quando la mano pubblica dovrebbe riequilibrare le differenze, invece si accentuano le diseguaglianze sociali. Esistono associazioni, ma sono private. Non c’è nulla di pubblico che affronti il problema dell’autismo e sia vicino alle famiglie”.

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