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Giulia De Lellis sale in cattedra: l’influencer alla Bocconi per una lezione

Racconterà la sua storia imprenditoriale in una lezione - aperta solo agli studenti - del master in Fashion, experience & design management

Pubblicato:15-03-2024 14:41
Ultimo aggiornamento:15-03-2024 14:43
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ROMA – Giulia De Lellis sale in cattedra alla Bocconi di Milano. L’influencer, 5.3 milioni di followers su Instagram, è stata scelta per raccontare la sua storia imprenditoriale in una lezione – aperta solo agli studenti – del master in Fashion, experience & design management che si svolgerà mercoledì 20 marzo.

All’attenzione dell’università Audrer, l’azienda fondata dalla De Lellis che oggi ha un valore di 500mila euro e 12 dipendenti. “È totalmente autofinanziata- racconta al Corriere della Sera- che possa diventare un caso di studio della Sda Bocconi è un riconoscimento importante”.

COME È INIZIATO TUTTO

L’idea di fare impresa è arrivata dopo i primi successi televisivi, quelli con Uomini & Donne e il Grande Fratello Vip. “Prima dell’esperienza in televisione- ricorda- facevo la commessa in un negozio di abbigliamento a Pomezia: 1.200 euro al mese. Quando sono arrivati i primi contratti grazie ai social quasi mi vergognavo: con un pacchetto di post potevo andare oltre quanto prendevo stando in negozio un mese intero. Ho cominciato a mettere da parte i risparmi, pensavo: ho questa fortuna, voglio usarla per creare qualcosa di mio. Alla fine è nata Audrer”.


Tutto è iniziato grazie a un rossetto: “Mi piaceva, l’ho raccontato sui social. Dopo un po’ arriva mia sorella: lo volevo provare ma non si trova più“. Era sold out. Poi è successo di nuovo con altri prodotti: “Ho iniziato a farmi domande. Vado nella profumeria vicino a casa – vivevo a Roma – e mi spiegano: le ragazze chiedono quello che hai usato tu. Una, due, tre volte. Non ci potevo credere”.

Beauty e make up, quotidianamente, Giulia dona sui social consigli ai suoi followers e non solo. “Gli account- dice- li seguo io. Al di là del mio ruolo in prima persona, oggi ho allargato l’attività a una piccola agenzia di comunicazione: ci sono aziende a cui faccio consulenza, ad esempio brand storici che però faticano ad arrivare ai più giovani”.

PUBBLICITÀ E TRASPARENZA

E con l’avvento di quello che ormai è chiamato decreto Ferragni, a seguito del caso Balocco, per la De Lelis “la chiarezza è fondamentale: se stai pubblicizzando un prodotto scrivi ‘adv’, se ti è stato regalato ‘gift’, altrimenti è ‘no sponsor’. Per noi che operiamo nel web è sempre stato così: bene che diventi legge ciò che era affidato all’autoregolamentazione”.

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E sul caso Ferragni, l’influencer commenta: “Se sei così grande, così in alto, serve altrettanta attenzione per gestire la cosa. Chiara Ferragni è una bravissima imprenditrice, un’ottima mamma: spero che tutto finisca per il meglio”.

A chi la critica, dicendo che chiunque può truccarsi davanti un obiettivo, risponde: “Dico che ci sarebbero milioni di influencer tutti di successo. Invece no: chissà come mai. Servono preparazione, fantasia, un pizzico di fortuna. Io ho un mio modo di comunicare: diretto, schietto. Non è che faccio un post e guadagno: penso ai claim, al set, decido come fare le foto, la musica. I dettagli fanno parecchio”.

Ora Giulia ha un solo obiettivo: “La laurea mi manca e vorrei tornare a studiare per prenderla. Ho 28 anni: so che lo farò”.

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