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Lo Spin Time “un modello da esportare”, il Comune di Roma vuole comprare l’immobile occupato

Open Impact presenta la valutazione di impatto sociale della struttura: "Costo 37 milioni, per ogni euro investito ne torneranno indietro 2"

Pubblicato:14-11-2022 16:13
Ultimo aggiornamento:14-11-2022 16:34

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ROMA – Se il Campidoglio dovesse procedere alla piena regolarizzazione dell’immobile in via Santa Croce in Gerusalemme che ospita lo Spin Time Labs, otterrebbe un moltiplicatore di 1,95 sul proprio investimento, con un ritorno quindi di quasi 2 per ogni euro investito. È il risultato dello studio di valutazione d’impatto sociale condotto da Open Impact: il costo di regolarizzazione tra acquisto, efficientamento energetico, manutenzione e community management per Roma Capitale, ipotizzando la non più totale gratuità dei servizi sociali e culturali, sarebbe pari a 36,7 milioni di euro, che messo in rapporto con il valore sociale generato – il 50% dato dalle condizioni abitative, l’altro 50% dal welfare mix garantito dal progetto – porterebbe a un ritorno di 71,55 milioni.

Lo studio ‘Spin Time Labs: valutazione di impatto sociale per un futuro dell’abitare’ è stato presentato stamattina nella sala Laudato Si’ del Campidoglio da Marco Biazzo di Aris Tufexis e Luigi Corvo di Open Impact, insieme ad Andrea ‘Tarzan’ Alzetta di Spin Time. Presenti tra gli altri l’assessore alla Scuola di Roma Capitale, Claudia Pratelli, i consiglieri capitolini di Sinistra Civica Ecologista, Alessandro Luparelli e Michela Cicculli, e del Partito democratico, Riccardo Corbucci, il presidente dell’VIII Municipio di Roma, Amedeo Ciaccheri e poi Paolo Rigucci, di Sicet Cisl Roma e Lazio, Domenico Chirico, della Fondazione Charlemagne e i ragazzi de La Rete degli Studenti Medi e di Scomodo.


IL CAMPIDOGLIO: “VOGLIAMO REGOLARIZZARE QUEST’ESPERIENZA”

Una sponda che è stata immediatamente colta dal lato istituzionale. L’assessore alle Politiche del personale, al Decentramento, Partecipazione e Servizi al territorio per la città dei 15 minuti, Andrea Catarci, subito dopo la presentazione dello studio ha evidenziato senza mezzi termini “la necessità di procedere a un percorso di regolarizzazione dell’immobile, con l’impegno pubblico e delle famiglie nella mediazione con la proprietà“. Spin Time, per l’assessore della Giunta Gualtieri, “rappresenta un modello virtuoso sulle politiche dell’abitare e dell’accoglienza. Un modello da esportare nei territori; un’esperienza che non può e non deve essere affrontata dal punto di vista dell’ordine pubblico come vorrebbero le destre: è e deve essere un valore per il welfare cittadino, nella necessità del superamento della delibera 140“.

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CHE COS’È SPIN TIME LABS

Spin Time Labs è uno stabile a prevalente scopo socio-abitativo per persone in condizioni di fragilità e in difficoltà, oltre a rappresentare un polo socioculturale con una programmazione aperta alla città. Nell’immobile abitano in totale 139 nuclei familiari composti da 270 adulti (il 52% donne, il 48% uomini) e 92 minori (50-50), per un totale di 362 residenti. Gli under 10 rappresentano un quarto dei residenti, mentre la maggior parte rientra nella fascia 36-65. Gli abitanti provengono da 26 diversi Paesi (le aree più rappresentate sono l’Est Europa, il Sudamerica e l’Africa centro-settentrionale), il 26% ha la cittadinanza italiana.

Per la realizzazione della valutazione di impatto sociale, Open Impact ha sottoposto i residenti di Spin Time a un questionario, a cui hanno risposto l’80% degli adulti e il 90% dei minori. Il primo dato che salta all’occhio è il tasso di dispersione scolastica dello 0% (i 12 minori che non vanno a scuola sono in età pre-scuola dell’obbligo), a fronte di un benchmark di circa il 10% di media nel Lazio. Il 78% degli abitanti di via Santa Croce in Gerusalemme 55 è soddisfatto della propria vita, il 72% è soddisfatto della propria situazione abitativa. Gli elementi prioritari di insoddisfazione sono invece la mancanza di privacy e di servizi igienici o cucina privati. Il reddito medio mensile all’interno di Spin Time è di 674 euro, media tra i 531 di chi non ha un lavoro stabile e i 770 di chi ce l’ha. Per oltre il 60%, però, quanto guadagnato non è abbastanza per far fronte a tutti i bisogni personali e familiari o per risparmiare somme anche ridotte.

I tassi di soddisfazione sono però molto alti sulle relazioni sociali: nonostante la situazione socioeconomica di partenza, il 48% partecipa alle attività culturali e il 40% a quelle di volontariato. Il 90% degli abitanti dell’immobile dichiara che grazie ai servizi offerti da Spin Time ha migliorato il proprio livello di italiano, il 76% le proprie competenze in chiave di formazione. Quello dei diritti è il punto su cui i residenti hanno avvertito un cambiamento maggiore dopo l’ingresso nello stabile. Per quanto riguarda il livello di fiducia per il futuro solo l’11% ha sentimenti negativi, e il 94% vuole rimanere a Roma nei prossimi anni.

A livello di incubazione di attività culturali ed economiche, dal 2013 a oggi risultano 24 le organizzazioni attive dentro Spin Time, a cui lavorano più di 420 persone per un totale di 1.245 ore di volontariato settimanale. Il 32% di queste organizzazioni sono nate e sono state avviate dentro Spin Time, e l’82% lo ritiene fondamentale per il prosieguo e lo sviluppo della propria attività.

ALZETTA: “SIAMO UN CANTIERE DI RIGENERAZIONE URBANA”

“Di fronte a un racconto pubblico mainstream della povertà e delle migrazioni come fenomeni legati alla sicurezza, abbiamo colto l’occasione per portare avanti un’operazione verità aprendo le porte dello Spin Time per far capire cosa c’è dentro e smontare la retorica di questi giorni, dal decreto anti-rave alla criminalizzazione delle ong che salvano vite in mare”, ha detto Alzetta. Open Impact, ha spiegato, “misura l’impatto sociale delle nostre attività all’interno sugli abitanti e su coloro che attraversano quello spazio: Spin Time è un cantiere di rigenerazione urbana che oltre a produrre una proposta che abbiamo formalizzato al sindaco Gualtieri per regolarizzare questa esperienza senza ridurla a un tema di ordine pubblico in attesa delle scadenze dei vari sgomberi, ha partecipato alla stesura del Piano Casa che il Comune sta per approvare in Giunta e ha lavorato molto sulla delibera in approvazione a breve per il superamento della 140“. Insomma, ha concluso l’esponente di Spin Time ed ex consigliere capitolino di Action, “vogliamo cambiare il modo in cui le istituzioni guardano alle esperienze come la nostra”.

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