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In Francia weekend di cortei per ‘fermare le destre’, pronti 22mila agenti

Il fronte popolare delle sinistre, intanto, ha presentato il piano con "i 10 impegni" che i partiti promettono di assumersi

Pubblicato:14-06-2024 20:42
Ultimo aggiornamento:15-06-2024 10:38

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ROMA – Il fine settimana in Francia si caratterizza per numerosi corte organizzati da sigle sindacali, opposizioni e organismi della società civile per dire “stop alla deriva dell’estrema destra”, uscita vincitrice alle elezioni europee di domenica scorsa. Oggi pomeriggio è stata la volta di Lione, per proseguire domani a Nizza alle 11. Poi, dalle 14, scendono in piazza tante altre città a cominciare dalla capitale Parigi, da place de la République, ma anche Marsiglia, Tolosa, Nanterra, Strasburgo, Monpellier, Bordeaux, Lille, Rennes, Brest, Rouen, Digione e altre ancora. La stampa francese fa sapere che saranno mobilitati 22mila agenti di polizia e gendarmi per garantire la sicurezza. Su alcuni gruppi privati sui social network secondo ‘Libération’ starebbero circolando messaggi che fanno appello agli attivisti di destra a raggiungere i cortei per “affrontare i gauchistes”.

La mobilitazione coincide con un’ulteriore novità sul piano politico: dopo la decisione del presidente Emmanuel Macron di sciogliere le camere e andare ad elezioni anticipate (fissate al 30 giugno e 7 luglio), i principali quattro partiti di sinistra hanno deciso di allearsi, dando luce al Nuovo Fronte popolare (Nouveau Front populair – Nfp). L’annuncio, dopo quattro giornate di lavoro, è stato dato nella serata di ieri: in squadra figurano il partito socialista, i Verdi, il partito comunista e la France Insoumise di Jean-luc Mélenchon. Oggi invece è stato presentato il piano con “i 10 impegni” che i partiti promettono di assumersi. Tra questi, “pieno e incondizionato sostegno all’Ucraina contro Putin”, “cessate il fuoco per Gaza”, “giustizia sociale”, “completa parità uomo-donna”, “sanità pubblica accessibile e di qualità” ma anche il ritiro della legge di riforma delle pensioni, uno dei contestati obiettivi raggiunti da Macron. L’obiettivo principale, tuttavia, è arginare l’incetta di seggi che la leader di Rassemblement Nationale, Marine Le Pen, promette di fare.

“È stata scritta una nuova pagina nella storia della Francia”, hanno affermato i partiti in una dichiarazione congiunta. Mélenchon in un post su X ha aggiunto: “Grazie ai chi ha partecipato ai negoziati, trascorrendo quattro notti insonni”. Raphaël Glucksmann, che si è aggiudicato un seggio a Bruxelles con la lista dei socialisti, ha detto: “Non possiamo lasciare la Francia alla famiglia Le Pen”. Quest’ultimo, molto scettico verso la France Insoumise, ha accettato di entrare nella coalizione così come la sindaca di Parigi socialista ambientalista Anne Hidalgo, che assicura: “Non scenderò a compromessi sul rispetto dei valori su cui si fonda la sinistra democratica ed ecologista: la solidarietà, la lotta contro l’antisemitismo e ogni forma di razzismo, la costruzione del nostro comune Destino europeo con l’Ucraina”.


Intanto Le Pen, denunciando con preoccupazione l’imporsi di “un’estrema sinistra radicale e violenta che oltraggia le libertà individuali e pubbliche”, ha annunciato che, se vincerà le elezioni, formerà un governo di unità nazionale insieme “a donne e uomini di buona volontà, consapevoli della situazione catastrofica del nostro paese”. A Jordan Bardella, il 28enne candidato alle europee che ha conquistato i voti di tantissimi giovani francesi, il compito di “formare la squadra”.

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