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Da Nordio veto all’Ue sul riconoscimento della maternità surrogata: “L’Italia è contraria, anzi punirà chi la pratica altrove”

Al Consiglio europeo sulla Giustizia, il Guardasigilli stoppa la proposta di via libera, in tutti i paesi Ue, alla genitorialità senza legame biologico data da altri Stati

Pubblicato:14-06-2024 15:59
Ultimo aggiornamento:14-06-2024 15:59
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di Alessio Pisanò

ROMA – Al Consiglio sulla Giustizia dell’Ue, in corso in Lussemburgo, Il ministro della Giustizia Carlo Nordio esprime la contrarietà del governo italiano al riconoscimento della maternità surrogata in tutti i Paesi Ue. Non solo, conferma che il Parlamento italiano non arretra sulla proposta di legge che estende la punibilità nei casi in cui i suoi cittadini la pratichino anche fuori dal Belpaese.

“L’Italia non potrà condividere nessuna proposta di regolamento che implichi forme di automatico riconoscimento di atti o decisioni emessi da altri Stati, anche membri dell’Unione, che accertino la genitorialità dei committenti che siano privi di legame biologico con i nati”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo, nell’ambito della riunione del Consiglio Giustizia in corso a Lussemburgo, sul tema della proposta di regolamento volta a facilitare il riconoscimento in tutta l’Ue del legame di filiazione di un minore accertato in qualsiasi Stato membro.
La posizione dell’Italia su questo tema è determinata dal fatto che “il Parlamento e il governo italiano sono contrari al ricorso a qualsiasi forma di surrogazione della maternità perché questa pratica viene considerata gravemente lesiva della dignità delle donne e dei figli”, ha detto il ministro.
La legge italiana punisce già la surrogazione della maternità con la reclusione fino a tre anni, e “il Parlamento italiano è in procinto di approvare una legge che ne estenda la punibilità anche nei casi in cui i cittadini italiani la pratichino


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