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Potenza, domiciliari per corruzione e concussione al sindaco di Palazzo San Gervasio

"Abusando della sua carica pubblica avrebbe tentato di imporre al Centro per il rimpatrio le mansioni che la compagna avrebbe dovuto svolgere"

Pubblicato:14-01-2020 14:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:51
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POTENZA – Con le accuse di concussione e corruzione, questa mattina la Procura di Potenza ha disposto gli arresti domiciliari del sindaco di Palazzo San Gervasio, Michele Mastro. Disposto il divieto di dimora per altri due indagati: Loredana Chieppa, compagna di Mastro, e l’imprenditore Riccardo Di Bari.

Al centro dell’inchiesta, la gestione del Centro per il rimpatrio di Palazzo San Gervasio. Secondo gli investigatori il sindaco, facendo intendere “che sarebbe stato in grado di intervenire per far revocare l’affidamento del Centro, qualora non fossero state accolte le sue richieste”, avrebbe “tentato di agevolare la Chieppa, già a suo tempo assunta dalla Hengel”, facendo “revocare provvedimenti disciplinari e licenziamento conseguenti a gravi mancanze e violazioni contrattuali della donna nelle prestazioni lavorative”.

In un tale contesto il primo cittadino, sempre “abusando della sua carica pubblica, avrebbe tentato di imporre alla società anche le mansioni che la compagna avrebbe dovuto svolgere nel Cpr, minacciando in caso contrario di intervenire per revocare l’affidamento del servizio”.


Secondo quanto emerso dalle indagini “il sindaco, per compiacere la donna, si sarebbe spinto a chiedere il licenziamento di personale assunto nella struttura perché inviso o in posizione conflittuale alla Chieppa“.

Per quanto riguarda l’imprenditore Di Bari, invece, “a fronte dell’aggiudicazione di lavori da parte del Comune di Palazzo San Gervasio per la messa in sicurezza del pendìo ponte San Nicola, per un importo complessivo di 40mila euro – fa sapere ancora la Procura – l’imprenditore Di Bari avrebbe messo a disposizione del sindaco, gratuitamente, le proprie maestranze per la ristrutturazione della sua abitazione”.

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