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Gildo Claps: “La serie è un risarcimento morale per Elisa e per noi”

In tv arriva 'Per Elisa - Il caso Claps con la regia di Marco Pontecorvo e basata - basata sul libro 'Blood on the altar' di Tobias Jones

Pubblicato:13-10-2023 16:35
Ultimo aggiornamento:13-10-2023 17:12
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ROMA – In tv arriva ‘Per Elisa – Il caso Claps’ con la regia di Marco Pontecorvo. La serie – basata sul libro ‘Blood on the altar’ di Tobias Jones e con la consulenza della famiglia Claps – ricostruisce gli omicidi di Elisa Claps ed Heather Barnett. Elisa Claps esce di casa per andare a messa in un’assolata domenica mattina nel settembre 1993 a Potenza. Da quel momento in poi nessuno ha più sue notizie, fino al ritrovamento del suo corpo 17 anni dopo, nel sottotetto della basilica della Santissima Trinità dove era stata vista l’ultima volta in vita. Nel novembre 2002 a Bournemouth, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, Heather Barnett, una madre single di due adolescenti, viene trovata in casa a terra, coperta di sangue e mutilata. Il giorno della scomparsa, Elisa Claps aveva appuntamento con Danilo Restivo, poco più grande di lei, proprio nella chiesa dove poi è stato ritrovato il suo corpo. Restivo era anche il vicino di casa di Heather Barnett, e su di lui la polizia inglese aveva dei sospetti. Ma ci sono voluti anni per connettere i due delitti e far condannare il colpevole. La serie racconta la lotta della famiglia Claps, soprattutto quella di Gildo (fratello di Elisa) per ottenere giustizia e far emergere la verità.

‘Per Elisa – Il caso Claps’ – in onda il 24 ottobre, il 31 ottobre e il 7 novembre – “è un risarcimento morale per mia sorella e per noi, restituisce il senso di questi anni di battaglia per la verità e per la giustizia“, ha detto Gildo Claps all’agenzia Dire, in occasione della presentazione della serie nella sede Rai a viale Mazzini. Nel corso del tempo “mi è capitato di pensare a come sarebbe potuto evolvere il fatto se fosse accaduto ai giorni nostri. Quello di Elisa – ha detto il fratello di Elisa – è uno dei primi casi di femminicidio. All’epoca non si parlava in questi termini, non esisteva la parola stalker ma Danilo Restivo era quello. Probabilmente oggi con una sensibilità diversa non solo in tema di femminicidio ma anche in tema di scomparsi la storia poteva prendere una direzione diversa“.

La serie “è un esercizio di memoria che fa bene a questo Paese”. Recentemente la basilica della Santissima Trinità, in cui è stato ritrovato il corpo di Elisa Claps, ha riaperto le sue porte. “È un’altra pagina dolorosa di questa vicenda, la modalità con cui è stata riaperta ci ha feriti profondamente. L’hanno riaperta come ladri di verità, come lo sono stati in questi anni”, ha dichiarato Gildo Claps. “Ci sono delle responsabilità in ambito ecclesiastico rispetto al ritardo nel ritrovamento e poi a quello che è avvenuto dopo. Avevamo chiesto che per la prima volta prendessero atto di queste responsabilità – che non sono personali perché alcuni protagonisti non sono più in vita – e che ci fosse questa ammissione di responsabilità e chiedessero scusa alla mia famiglia e a tutta la comunità per tutti questi anni”, ha detto. “Parlare di femminicidio non è mai abbastanza“, ha concluso.


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