CAGLIARI – “Per Anci Sardegna la quota del 2.96, pari a circa 3.500 unità, costituisca la cifra di riferimento, cioè il tetto condiviso. Qualsiasi ipotesi di maggiorazione o qualsiasi proposta di mutamento del ruolo della Sardegna nel sistema nazionale di accoglienza vanno apertamente discussi e richiedono una intesa in Conferenza unificata Stato-Regioni-Enti locali”.
E’ perentorio il presidente di Anci Sardegna, Piersandro Scano, dopo il Tavolo regionale sui flussi migratori, “giustamente” convocato dal Prefetto di Cagliari, ma che “ha un ruolo meramente territoriale- sottolinea Scano in una nota- e non può decidere su questioni di livello italiano ed europeo. Le direttive governative e noi Comuni sardi parliamo linguaggi del tutto diversi. Diciamo si al valore dell’accoglienza, ma diciamo no a una retorica dell’accoglienza che elude i problemi”.
Scano chiede che la Regione “avanzi subito questa proposta” di convocazione della conferenza unificata. “La quota di migranti attribuita alla Sardegna è il 2.96, ma è evidente che una cosa è il 2.96 di 150.000 e altra cosa è il 2.96 di 300.000. Le direttive ministeriali stanno silenziosamente prevedendo una forte maggiorazione, che viaggia velocemente verso il raddoppio della presenza dei migranti nel nostro territorio. Giusto, sbagliato? Ne vogliamo discutere. E vogliamo discutere percorsi e metodi”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it