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FOTO | VIDEO | A Bologna apre la mostra su Berlinguer: “Macché nostalgia, avanti giovani”

L'esposizione sarà visitabile (con ingresso gratuito) da domani fino al 25 agosto e sarà affiancata da un calendario di eventi

Pubblicato:11-06-2024 17:17
Ultimo aggiornamento:11-06-2024 17:58

enrico_berlinguer mostra bologna
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ROMA – “I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer”. Bologna omaggia lo storico segretario del Pci con una mostra che oggi, proprio a 40 anni esatti dalla sua scomparsa, verrà inaugurata nelle sale del Museo civico archeologico su iniziativa dell’associazione Enrico Berlinguer, della Fondazione Duemila e del Centro studi e ricerche Renato Zangheri, in collaborazione con il settore Musei civici di Bologna e con il patrocinio del Comune e Regione Emilia-Romagna. L’esposizione curata da Alessandro d’Onofrio, Alexander Hobel, Gregorio Sorgonà e Carlo De Maria ripercorre la biografia di Berlinguer attraverso materiali originali audiovisivi, sonori, fotografici e documenti di archivio. Dopo essere stata ospitata nei mesi scorsi al Mattatoio di Roma, la mostra arriva nel capoluogo emiliano con una sezione in più dedicata al rapporto tra Berlinguer e l’Emilia-Romagna. L’esposizione sarà visitabile (con ingresso gratuito) da domani fino al 25 agosto e sarà affiancata da un calendario di incontri, dibattiti, proiezioni di documentari e visite guidate (oltre che da un libro omonimo, edito da Pendragon).

Si comincia oggi, per il taglio del nastro, con la partecipazione di Laura e Maria Stella Berlinguer e con una relazione dell’ex rettore dell’Ateneo bolognese Ivano Dionigi. Tra gli altri ospiti annunciati: don Matteo Zuppi, Maria Giuseppina Muzzarelli, Massimo D’Alema, Walter Tega, Achille Occhetto, Valeria Cicala, Claudio Petruccioli, Annamaria Carloni, Walter Veltroni, Anna Del Mugnaio, Fabio Mussi e Livia Turco. Sempre oggi, intanto, tra gli eventi collegati alla mostra è prevista al cinema Jolly anche l’anteprima del film documentario “Prima della fine. Gli ultimi giorni di Enrico Berlinguer”, del regista Samuele Rossi, nell’ambito del Biografilm Festival.

I temi che emergono dall’esposizione “ci parlano anche dell’oggi e credo che questo sia l’elemento più importante di questa mostra”, sottolinea Hobel. La raccolta dei materiali “spinge a ragionare sull’eredità e l’attualità di Berlinguer, che non sono due cose necessariamente sovrapponibli”, aggiunge Sorgonà, sottolineando che tra le 70.000 presenze già registrare a Roma si è fatta notare “una larga presenza delle giovani generazioni, che hanno affollato i due padiglioni del Mattatoio e che siamo certi affolleranno anche la bellissima sala che ci ospita qui”. Si tratta di “una mostra che attraversa un’epoca e che è in grado di raccontare l’adesione di un popolo a un’idea politica”, afferma il sindaco Matteo Lepore. Come primo cittadino di Bologna “non mi interessa ospitare una mostra su Berlinguer per farne un’agiografia o un santino”, continua Lepore, bensì per comprendere al meglio “una figura che va vista oggi come chiave di lettura del mondo, della società e del ruolo della politica. La nostra non è una scelta nostalgica ma di futuro, di interesse critico e di dibattito pubblico”.


Ma cosa vedrebbe Berlinguer nell’esito delle ultime elezioni? Una risposta alla ‘Dire’ prova a darla Mauro Roda, presidente della Fondazione Duemila: “Il risveglio e la ricerca di qualcosa di nuovo. Nell’ultimo periodo Berlinguer ci ha fatto riflettere molto sulla condizione della donna, sulle questioni giovanili, sul bisogno di democrazia mentre crescono e avanzano la scienza e le tecnologie. Dentro all’attualità sapeva scavare con le basi di una filosofia che era anche in parte la sua formazione giovanile e che guardava innanzitutto alle condizioni di vita e di lavoro degli uomini e delle donne, quindi all’uso delle risorse e del lavoro, ai suoi metodi e alle sue finalità. Ed è questo il tema di oggi”.

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