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Danilo Bertazzi svela i motivi dell’addio del suo Tonio Cartonio alla Melevisione: “Perdonatemi”

L'attore ha assunto il ruolo fino al 2004 quando ha deciso di andare via

Pubblicato:11-06-2024 16:26
Ultimo aggiornamento:11-06-2024 16:26

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ROMA – Nel 2004, dopo 6 stagioni, Danilo Bertazzi lasciava per sempre il suo ruolo di Tonio Cartonio nella Melevisione, il programma di Rai 3 che ha appassionato tanti bambini. Da allora, in tanti si sono chiesti le motivazioni dietro questo addio. A spiegarlo è per la prima volta lo stesso Bertazzi, rispondendo a una fan su TikTok.

Ogni volta che vedo un meme con l’addio di Tonio alla Melevisione mi sento un pochino in colpa– ha esordito l’attore-anche perché mi fate sentire un po’ colpa, scrivendomi ‘sei stata la prima delusione della mia infanzia, non dovevi lasciarci’ e queste cose qua. Cercherò di spiegare il vero motivo per cui ho lasciato il programma, fermo restando che è stata una decisione mia quella di abbandonare il Fantabosco”.


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Innanzitutto, il 64enne parla dei problemi di salute che lo avevano costretto a uno stop forzato: “Sono stato preso per i capelli e ho avuto il mio primo intervento al cuore. Questo ti cambia la prospettiva della vita e ti fa pensare. Ricordo che ero in ospedale ed ero preoccupato di essere sostituito, di non tornare più, telefonavo agli autori e alla produttrice dicendo: ‘Non lasciatemi a casa’. Però, essendo in ospedale loro hanno messo un personaggio nuovo, Nina Corteccia”.

“SONO TORNATO CON LE CANNULE PER LE FLEBO CHE FACEVO TUTTI I GIORNI”

Così Bertazzi ha anticipato il ritorno: “Sono tornato, ma non stavo bene. Gli autori si sono inventati una strana malattia del Fantabosco, così per un po’ di tempo avevo modo di stare disteso nel letto con il pigiamone e coperto. Dovete sapere che sotto il pigiama avevo tutte le cannule per le flebo che facevo tutti i giorni. La mia volontà era quella di tornare per paura di essere fuori dal programma”.

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“Per noi attori è importante sentirci amati. Con il primo regista del programma- ha spiegato- ho avuto un rapporto meraviglioso, forse anche perché iniziavamo insieme un’avventura che non sapevamo dove ci avrebbe portato. Con il secondo regista, invece, non mi sono sentito così amato e protetto. Quindi ho sempre avuto la sensazione che ero lì e, quindi, doveva tenermi. Poi stavo perdendo il vero me: sul lavoro, a casa, in giro, tutti mi chiamavano Tonio, infatti Tonio stava prendendo il sopravvento su Danilo. Quindi ho tentato di riprendere la mia vita”.

E conclude: “Vi dico che però non me ne sono andato perché, come qualcuno magari ha immaginato, ero stato chiamato da un’altra parte. Io per due anni non ho lavorato e quindi questa scelta l’ho anche pagata cara”.

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