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Vegano non basta: i vegetali ultraprocessati uccidono (quasi) quanto la carne

Lo studio su Lancet: per essere salutari gli alimenti devono essere freschi ed integrali. E' la lavorazione che fa la differenza"

Pubblicato:11-06-2024 13:27
Ultimo aggiornamento:11-06-2024 13:27

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ROMA – No, vegano non basta. Per essere salutari gli alimenti devono anche essere possibilmente freschi ed integrali. Perché più che la natura stessa del cibo, è la sua lavorazione che fa la differenza. Uno studio, pubblicato su Lancet, condotto dall’Università di San Paolo e dell’Imperial College di Londra (finanziato dal World Cancer Research Fund), ha evidenziato che il cibo vegano ultra-processato può aumentare il rischio di morte cardiaca quasi quanto il corrispettivo non-vegetale.

La ricerca è stata condotta su 118.000 cittadini britannici di mezza età e anziani, integrando i dati con quelli ospedalieri per quasi un decennio. Ha scoperto in sostanza che le diete a base vegetale possono proteggere il cuore, ma solo se sono basate su cibi integrali. Ogni aumento del 10% degli alimenti a base vegetale era associato a una riduzione del 20% delle morti per malattie cardiache se il cibo non veniva ultra-elaborato. Tuttavia, quando l’aumento proveniva dagli alimenti UPF a base vegetale, era collegato a un aumento del 12% di tali decessi. Sostituendo gli alimenti UPF a base vegetale con frutta, verdura e altri alimenti integrali si riducono le morti per tutte le malattie cardiovascolari del 15% e il rischio di sviluppare tali malattie del 7%.

L’autrice principale dello studio, la dottoressa Fernanda Rauber, ha affermato che la composizione i metodi di lavorazione sono la chiave: “Gli additivi alimentari e i contaminanti industriali presenti in questi alimenti potrebbero causare stress ossidativo e infiammazione, aggravando ulteriormente i rischi. Chi si sposta verso alimenti a base vegetale dovrebbe anche pensare al grado di lavorazione coinvolto prima di fare le proprie scelte”.


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