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FOTO | VIDEO A Genova in duemila contro le grandi opere, anche Conte in coda al corteo

Alla manifestazione anche scritte contro il governatore Giovanni Toti, da martedì agli arresti domiciliari per corruzione: "Arrogante, prepotente, non ti vogliamo più"

Pubblicato:11-05-2024 20:49
Ultimo aggiornamento:12-05-2024 08:20

genova corteo grandi opere
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GENOVA – Almeno duemila i manifestanti scesi in piazza oggi pomeriggio a Genova per il corteo “In Liguria manifestiamo uniti”. Una protesta organizzata da tempo da un centinaio (e non quasi duecento come circolato nei giorni scorsi) di comitati che si oppongono alle “grandi opere calate dall’alto”. Rivendicazioni che si intrecciano per forza di cose alla tempesta giudiziaria che ha investito la Liguria da martedì scorso, con l’arresto del governatore Giovanni Toti. Il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, si unisce alla coda del corteo, anche se i manifestanti hanno chiesto che non ci sia alcuna strumentalizzazione politica. “Questa è una manifestazione dei cittadini e dei comitati- spiegano gli organizzatori- nessuna organizzazione politica ha partecipato. Non vogliamo strumentalizzazioni sulle nostre rivendicazioni”. E aggiungono che la questione giudiziaria che ha coinvolto la Regione è “un aspetto collegato solo in modo occasionale”. Poi, però, aggiungono: “Questa amministrazione regionale se ne deve andare e i politici di sinistra ci devono ascoltare, altrimenti spariranno anche loro”. Gli organizzatori, memori di altre manifestazioni dei giorni precedenti, chiedono a tutti di non usare fumogeni e imbrattare muri e strade con scritte spray.

CORTEO LASCIA MESSAGGIO A TOTI: PREPOTENTE, NON TI VOGLIAMO PIÙ

A fine corteo in piazza De Ferrari, resta un messaggio: “Arrogante, prepotente, non ti vogliamo più come presidente”. Accompagnato dall’esortazione: “Che viva la Liguria”. La scritta è stata lasciata su uno striscione appeso a una transenna, davanti all’ingresso del Palazzo della Regione. Il destinatario è il governatore Giovanni Toti, da martedì agli arresti domiciliari per corruzione.

CONTE: BENE PROTESTE PACIFICHE, CI VUOLE DIBATTITO VIVACE

“Le manifestazioni di protesta, di dissenso, se espresse in forma pacifica non ci dobbiamo preoccupare. Nel nostro Paese voglio un dibattito democratico, vivace, vero, sano. Credo che sia peggio la rassegnazione, rimanere a casa, isolati, indifferenti”. Così il leader del Movimento cinque stelle, Giuseppe Conte, oggi a Genova. “Certo, se la protesta significa impedire agli altri di parlare, di partecipare o addirittura degenera in forma di violenza va condannata fermamente”, conclude l’ex premier.


GOVERNO. CONTE: INTOLLERANTI A CONTROLLI, APPARECCHIANO MANGIATOIE

“Oggi abbiamo forze di maggioranza che sistematicamente vogliono accelerare tutti i progetti, ma allentare tutti i presidi di anticorruzione. La verità è che oggi questo governo non tollera i controlli. Che si tratti di Anac, Corte conti o magistrature, ovunque è fiorire di norme volte a espungere gli strumenti investigativi, le forme di controllo: c’è una intolleranza ai controlli, ma così stiamo apparecchiando un mangiatoia per i comitati di affari, gli amici imprenditori, per i sistemi clientelari che stanno dilagando da Nord a Sud”. Così il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, oggi a Genova. “Ricordo la mia esperienza di governo- aggiunge- Genova ha subito una ferita terribile: il crollo del Ponte Morandi. Ci siamo impegnati tutti per recuperare questa ferita. E devo dire che con un decreto ad hoc, con grande responsabilità politica siamo riusciti a realizzare un gioiello di ingegneria che ci ha restituito un’immagine positiva di Genova, della Liguria e dell’Italia di fronte al mondo intero. Lo abbiamo fatto inserendo in quel decreto presidi di anticorruzione, di legalità rafforzati, visti i tempi contingentati”. Ma, conclude, “è chiaro che non si possa pensare che tutte le infrastrutture si possano realizzare in tempi celerissimi e a discapito dei controlli”.

LIGURIA, CONTE: NON DEVE SORPRENDERE, AVEVO GIÀ LANCIATO QUESTIONE MORALE

“Non vi deve sorprendere. Quello che sta emergendo in Liguria, sta emergendo in Piemonte, Puglia, Sicilia, in tantissime altre aree del nostro Paese. Da inizio di dicembre ho lanciato la questione morale, lo dico a tutti: chi ha raccolto il mio appello quando segnalavo un malcostume diffuso, lo scambio politico mafioso, l’infiltrazione mafiosa, la corruzione? Stanno apparecchiando una mangiatoia per il Pnrr”, spiega il leader del Movimento 5 stelle. “Abbiamo portato quelle risorse con sacrificio di tutti e ora chiediamoci dove stanno andando- aggiunge- i primi segnali sono pessimi. La procura europea ha avviato oltre 200 inchieste, l’86% concentrate in Italia. Parliamo già di una truffa sui soldi del Pnrr di oltre 600 milioni”. E, allora, conclude l’ex premier, “dico a tutte le forze politiche, sociali, culturali che devono interrogarsi e cercare di trovare anticorpi e antidoti, non rimanere indifferenti o addirittura cercare di soffocare un sano dibattito democratico che riporti al centro la legalità, la trasparenza, il contrasto a ogni forma di corruzione”.

CONTE: GIÀ CHIESTE DIMISSIONI TOTI, A REGIONE SERVE BUONA POLITICA

Toti dovrebbe dimettersi? “Questo lo abbiamo già detto. Il presidente della Regione è gli arresti domiciliari e la Regione ha bisogno di essere governata da una buona politica”, ha detto Conte. “L’inchiesta si sta allargando- prosegue il leader del Movimento 5 stelle- io, al di là della responsabilità penale che verrà accertata con tutte le garanzie di un giusto processo, perché noi siamo i massimi garantisti e non ci permetteremmo mai in questo momento di trarre valutazioni di colpevolezza, dico solamente che emerge un sistema politico, nel suo complesso, che esprime un perverso intreccio tra politica e affari, un malcostume diffuso”.

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