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MacFrut anticipa il Piano Mattei. E al salone dell’ortofrutta l’Africa diventa protagonista

Presentata a Roma l'edizione 2024 della fiera, in programma a Rimini dall'8 al 10 maggio: 400 le partecipazioni dal continente

Pubblicato:10-04-2024 15:01
Ultimo aggiornamento:10-04-2024 15:03

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ROMA – Sempre più partecipazioni internazionali, a cominciare dall’Africa. Lo dicono i numeri dell’edizione 2024 di Macfrut, salone dell’ortofrutta in programma a Rimini dall’8 al 10 maggio. Ad anticipare contenuti e prospettive, con il presidente della manifestazione, Renzo Piraccini, anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) Marco Riccardo Rusconi.

LOLLOBRIGIDA: INNOVAZIONI ITALIANE PER VALORIZZARE L’AFRICA

Il salone dell’ortofrutta Macfrut “ha la vocazione di anticipare” il Piano Mattei, aprendosi all’Africa e creando nuove opportunità per i suoi espositori ed esportatori, chiamati a valorizzare prodotti locali per favorire sviluppo sociale: lo ha sottolineato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. L’occasione è stata la presentazione della fiera, prevista a Rimini dall’8 al 10 maggio. L’incontro si è tenuto nella sede dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice). A Macfrut è prevista la partecipazione di 400 espositori originari dell’Africa. Un numero evidenziato da Lollobrigida con il riferimento al Piano Mattei, l’iniziativa del governo di Giorgia Meloni che promette di rafforzare la cooperazione con il continente. In primo piano nell’intervento del ministro le implicazioni delle partecipazioni degli espositori subsahariani a Macfrut. “Saranno in tanti perché vogliono conoscere le innovazioni italiane e attivare filiere che valorizzino i loro prodotti” ha sottolineato Lollobrigida. Secondo il ministro, lavorando in questa direzione il comparto dell’ortofrutta potrà contribuire alla “crescita sociale” dei Paesi africani.

RUSCONI (AICS): A RIMINI TANTA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO

Tredici sedi all’estero su 19, con dirigenti ma anche tecnici e partner africani impegnati in progetti comuni, con l’agricoltura al primo posto: questi i numeri e le forme della presenza dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) all’edizione 2024 del salone dell’ortofrutta Macfrut. Le ragioni della partecipazione e dell’attenzione alla fiera prevista a Rimini dall’8 al 10 maggio sono presentate durante una conferenza stampa da Marco Riccardo Rusconi, il direttore di Aics. “Siamo impegnati a scrivere una pagina del Piano Mattei con i soggetti della cooperazione” sottolinea il responsabile, citando l’iniziativa del governo italiano che promette di rafforzare il partenariato con i Paesi dell’Africa. In primo piano, durante la conferenza stampa, nella sede dell’Ice, la pluralità dei contributi. “La cooperazione allo sviluppo”, evidenzia Rusconi, “non è uno strumento puramente governativo ma piuttosto un’azione collettiva, che coinvolge tanti soggetti, dall’accademia agli enti territoriali, dalle organizzazioni della società civile alle imprese”. A Macfrut sono attesi 1400 espositori, molti dei quali provenienti dall’estero e ben 400 africani. Ed è sulle opportunità che insiste Rusconi: “Come Aics lanciamo bandi profit per aziende private che disegnino progetti sostenibili; per ogni euro che investono l’Agenzia è pronta a metterne un altro, puntando molto sull’agricoltura e lo sviluppo rurale perché i Paesi dove opera hanno strategie focalizzate su questo”. Ritorna la promessa del Piano Mattei, quella di un percorso di collaborazione da pari a pari, senza imposizioni o forzature dall’esterno. “Non vengo io a dirti ciò di cui hai bisogno” riassume Rusconi: “Piuttosto accompagno il tuo percorso, con le mie eccellenze”.


(Foto credits profilo X @aics_it)

“60% DELLE TERRE ARABILI DEL MONDO

La premessa è la ricchezza dell’Africa. “In uno studio recente è stato calcolato che nel continente si concentra il 60 per cento delle terre arabili” evidenzia il direttore. “Esistono dunque grandi opportunità, rispetto alle quali serve però accompagnamento: nel trasferimento di know how o nei segmenti dove i partner sono più deboli, come ad esempio la certificazione e la tracciabilità dei prodotti, aspetti essenziali per lo sbocco sui mercati”. La tesi di Rusconi è che i coltivatori africani vogliano spesso solo “entrare nelle catene di valore” italiane, creando complementarità e sinergie. “Noi”, dice il direttore, “vogliamo poi far crescere la remunerazione, fondamentale in una prospettiva di sviluppo”. Un’ultima battuta riguarda somiglianze nella struttura economica tra l’Africa e l’Italia, un Paese ricco di Pmi. “Nel continente ci sono milioni di piccoli produttori” sottolinea Rusconi. “Un milione solo quelli keniani della filiera del caffè, una commodity che porta valuta forte, dunque da sostenere nella prospettiva di uno sviluppo che non lasci nessuno indietro”.

PIRACCINI (MACFRUT): SEMPRE PIÙ ESPOSITORI, 400 DA AFRICA

Una superficie espositiva cresciuta del 20 per cento, fino a 34mila metri quadrati netti, e poi 1400 espositori, anche questi in aumento, dei quali ben 400 africani: numeri elencati da Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiera/Macfrut, sul salone dell’ortofrutta in programma a Rimini dall’8 al 10 maggio.
Nel suo intervento, nella sede dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice), il responsabile ha toccato alcune delle sfide del settore dell'”agrofood”. Secondo Piraccini, “oggi il focus non è più il mercato ma la produzione, perché per una serie di motivi, dagli aspetti climatici a quelli fitosanitari, l’Europa ha difficoltà a essere competitiva”. Il presidente ha aggiunto: “Paesi come l’Italia che avevano un surplus importante tra import ed export non stanno sviluppando tutte le potenzialità; per questo avere le giuste varietà può fare la differenza”. Secondo Piraccini, circa il 40 per cento degli espositori a Macfrut sarà di provenienza internazionale. Solo 37, sulle 400 africane, le presenze dal Mali.

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