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Vicenti (commissione Unesco): “Non possiamo salvare noi la torre Garisenda”

Candidare la Torre Garisenda a patrimonio Unesco non può bastare per salvarla, dice il segretario generale della Commissione nazionale italiana per l'Unesco. "È lo Stato italiano che deve farsi carico di proteggerla"

Pubblicato:08-11-2023 16:55
Ultimo aggiornamento:08-11-2023 17:01
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torre garisenda bologna
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BOLOGNA – Nel pieno dell’emergenza che si è aperta sulla Garisenda di Bologna, il sindaco Matteo Lepore ha annunciato l’intenzione di candidare le Due torri all’ottenimento del riconoscimento Unesco come Patrimonio mondiale dell’umanità, già conquistato dai portici della città. Ma Enrico Vicenti, ministro plenipotenziario e segretario generale della Commissione nazionale italiana per l’Unesco, avverte: “Per salvare la torre occorre fare altro“, afferma parlando con la ‘Dire’ a margine dell’inaugurazione della mostra “Vicino/lontano. Viaggio alla scoperta del patrimonio culturale e naturale dell’immigrazione in Italia”, allestita nella Manica lunga di Palazzo D’Accursio proprio su iniziativa della Commissione Unesco.

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“L’UNESCO NON SI PUÒ OCCUPARE DI QUESTO”

In realtà “l’idea di estendere il riconoscimento Unesco alla Garisenda non risolve il problema, perché la convenzione del 1972 per i beni iscritti alla lista del Patrimonio mondiale prevede che lo Stato si faccia carico della protezione di quel bene nell’interesse dell’intera comunità internazionale”, afferma Vicenti. “Dunque- continua il segretario- resta comunque la responsabilità, non è che l’Unesco si può occupare di questo: è lo Stato che fa parte della Convenzione che si occupa della protezione del bene. Quindi rimane l’impegno dell’Italia e ognuno deve fare la sua parte: le autorità locali e regionali ma, ovviamente, soprattutto quelle statali per trovare le modalità a norma di legge per assicurare la sicurezza delle torri”.


“IL PERCORSO PER IL RICONOSCIMENTO NON È SCONTATO”

Ma tecnicamente il riconoscimento è possibile? “È un percorso molto lungo, non scontato- dichiara il segretario generale- che richiede tantissimi anni e anche un lavoro molto complesso di realizzazione di un dossier di candidatura. Quindi probabilmente per salvare la torre occorre fare altro”.

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