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Bimbi prematuri, l’ospedale apre le porte alle famiglie per curarli

Il progetto del Policlinico Sant'Orsola di Bologna per ospitare in reparto le famiglie dei bimbi nati prematuri

Pubblicato:08-11-2022 17:56
Ultimo aggiornamento:08-11-2022 17:56

bimbo prematuro (foto Paolo Righi)
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BOLOGNA – Telemedicina per dimissioni anticipate. E un reparto ‘intermedio’ dove ospitare intere famiglie, e non solo un genitore alla volta, per assistere il bambino nato prematuro: mamma e papà, ma anche nonni, fratelli e sorelle che si prendono cura del piccolo insieme a infermieri e dottori. E’ il nuovo progetto immaginato dal Policlinico Sant’Orsola di Bologna, che vuole così cambiare approccio e migliorare il percorso di assistenza e cura dei piccoli nati pretermine. A spiegarlo sono la direttrice generale del Policlinico, Chiara Gibertoni, e il numero uno della Neonatologia e terapia intensiva neonatale del Sant’Orsola, Luigi Tommaso Corvaglia, questa mattina all’iniziativa per i 10 anni della Banca del latte materno.

IL PROGETTO DEL SANT’ORSOLA

Non appena sarà pronto il nuovo Polo materno-infantile al Sant’Orsola, che “contiamo di attivare entro il 2023”, spiega Gibertoni, si libererà la possibilità di riutilizzare gli spazi della terapia intensiva neonatale. L’idea, a quel punto, è di realizzare una struttura intermedia per i bimbi che sono usciti dalla terapia intensiva ma che non possono ancora tornare a casa, in grado però di ospitare anche l’intera famiglia, non solo un genitore per volta, per il periodo necessario. In questo modo, dunque, “la famiglia diventa un parte attiva nel percorso di cura del bambino”, spiega Corvaglia, una vera e propria “risorsa assistenziale”.

QUATTRO STANZE DEDICATE

Il progetto prevede la realizzazione di almeno quattro stanze, per ospitare quattro famiglie per volta. Questo permetterebbe anche di “costruire percorsi in cui i neonati vengono assistiti direttamente tra le braccia dei genitori“, afferma Corvaglia. A questo si affiancherà un secondo progetto, che vanta anche un finanziamento Pnrr, per la dimissione precoce del bambino grazie alla telemedicina, in modo da continuare l’assistenza a casa con controllo da remoto.


Credits: foto Paolo Righi

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