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Sole e rischi per la pelle. Il medico: “Mettere creme SPF come fosse un lavoro”

Applicare i filtri solari ogni 2 ore e quando si esce dall'acqua. I bambini invece meglio vestirli che coprirli di crema: come proteggerci dai danni da esposizione solare ce lo dice Emanuele Bartoletti, presidente del Sime, Società italiana di medicina estetica

Pubblicato:07-07-2024 12:32
Ultimo aggiornamento:07-07-2024 12:33

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ROMA – Rughe o macchie sulla pelle, ma anche problemi più gravi, come i tumori cutanei: con l’arrivo dell’estate, in spiaggia ma anche in città, la nostra pelle, e ancora di più quella dei bambini, va protetta e ricoperta di maggiori attenzioni. Ecco i consigli giusti da Emanuele Bartoletti, presidente Sime, Società italiana di medicina estetica.

“In estate i pazienti si devono preparare per evitare i danni da esposizione solare. Non vogliamo che le persone rimangano chiuse in casa o solo sotto gli ombrelloni, ma devono sapere che se si espongono al sole vanno incontro a tutta una serie di fattori di rischio per inestetismi, come rughe o macchie, ma soprattutto per patologie come i tumori cutanei, penso al basalioma che generalmente si sviluppa nelle aree cutanee esposte al sole, specialmente viso, testa e collo. Per cui bisogna sempre usare i filtri solari, che vanno applicati ogni 2 ore, più spesso quando si suda e ogni volta che si esce dall’acqua”. Così il presidente della Società Italiana di Medicina Estetica, il dottor Emanuele Bartoletti, nel corso di una intervista rilasciata sul tema alla Dire.

E PRIMA DEL SOLE, “ALLENARE” LA PELLE CON GLI INTEGRATORI

“Il filtro solare- ha proseguito quindi l’esperto- va preso come un ‘lavoro’ e affinché faccia effetto bisogna applicarlo in maniera corretta”. La pelle, prima dell’estate, può essere anche ‘preparata’ all’esposizione solare grazie all’uso di integratori alimentari, che “favoriscono la corretta risposta del derma al sole- ha spiegato il presidente SIME- perché sono a base di sostanze che stimolano e migliorano la produzione di melanina e riducono gli eritemi. Ci sono ormai integratori che possono essere presi per tutta l’estate, da maggio a settembre, e che riescono a dare degli ottimi risultati, anche con sostanze anti-infiammatorie. È ovvio- ha concluso- che vanno comunque associati ad una protezione solare”.


I BIMBI “AL MARE MEGLIO COPRIRLI CHE RIEMPIRLI DI CREMA”

“Esistono degli indumenti che funzionano da filtro, cioè da blocco dei raggi solari, per cui al mare piuttosto che riempire i bambini di crema possiamo proteggerli coprendoli. Come sempre, poi, la raccomandazione è cercare di evitare di esporli dalle 11 alle 16”. Così il dottor Emanuele Bartoletti, presidente della Società Italiana di Medicina Estetica, nel corso di una intervista rilasciata alla Dire.

Per evitare danni da esposizioned maccie a tumori pelle

Ma nel caso delle creme solari per i più piccoli, quali consiglia? Meglio acquistarle in farmacia o va bene anche al supermercato? “Le creme solari ormai sono tutte di buon livello- ha risposto Bartoletti- di recente, però, alcuni articoli scientifici hanno lanciato un ‘alert’ sulle creme solari con filtri chimici, contenenti sostanze che addirittura potrebbero funzionare come perturbatori endocrini, andando a perturbare l’equilibrio ormonale del paziente. E questo, se fosse confermato, è inquietante soprattutto nei pazienti pediatrici o nelle donne in gravidanza, perché andrebbero a creare una serie di problemi”.

FILTRI FISICI O CHIMICI? LE DIFFERENZE

I filtri delle creme solari possono essere quindi fisici o chimici. Il filtro fisico è anche chiamato filtro minerale o filtro inorganico e crea una vera e propria barriera contro le radiazioni UV. I filtri chimici, invece, detti anche filtri solari organici, contengono sostanze sintetizzate che assorbono le radiazioni UV, trasformandole poi in calore innocuo.
“I filtri agiscono in due modi- ha spiegato il dottor Bartoletti- il primo è quello tipico dei filtri cosiddetti ‘chimici’, cioè sostanze che, applicate sulla cute, quando ricevono i raggi solari cambiano la propria forma chimica: in questo caso il cambiamento assorbe energia e non la lascia passare nel derma. Il problema è che quando tutte le molecole hanno cambiato forma, il filtro chimico non funziona più, per cui hanno effetto di protezione sulla pelle finché non hanno esaurito la propria funzionalità. Per questo vanno riapplicati più frequentemente”.
I filtri fisici, invece, sono creme che “contengono sostanze (come biossido di titanio o ossido di zinco) che rifrangono il raggio solare, cioè non gli permettono di passare perché lo riflettono. Anche in questo caso- ha concluso il presidente della SIME- i filtri tendono ad andare via con il sudore e dopo il bagno, per cui vanno riapplicati”

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