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Sudan, rappresaglia dei paramilitari nel villaggio: “Almeno cento vittime”

Fonti dell'agenzia Dire impegnate nell'assistenza umanitaria ricostruiscono la dinamica delle uccisioni compiute nello Stato di Jazira

Pubblicato:07-06-2024 18:06
Ultimo aggiornamento:07-06-2024 18:07

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ROMA – Una rappresaglia contro gli abitanti del villaggio, che stavano dalla parte dell’esercito del Sudan: questa, secondo fonti locali dell’agenzia Dire, operatori di una organizzazione umanitaria, la dinamica delle uccisioni compiute in settimana a Wad Al-Noora, nello Stato di Jazira.

LA DINAMICA DEI FATTI

A rivelare per primi i fatti, riferendo di un bilancio di circa cento vittime, erano stati i Comitati di resistenza con base nella capitale locale Wad Madani. Le fonti, sudanesi, aggiungono altri elementi: “A Wad Al-Noora c’era un base di gruppi islamisti sostenitori del precedente regime del presidente Omar Al-Bashir che aveva reclutato molti abitanti del villaggio perché combattessero contro le Forze di supporto rapido“. Il riferimento è alle Rsf, unità paramilitari guidate dal generale Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemeti. Questi combattenti sono impegnati dall’aprile 2023 in scontri contro l’esercito in più zone del Paese, dalla capitale Khartoum alla regione occidentale del Darfur. Secondo stime delle Nazioni Unite, dallo scorso anno in conseguenza del conflitto le persone costrette a lasciare le proprie case e a volte a fuggire all’estero sono state più di otto milioni. Wad Al-Noora è situato in una zona a maggioranza Kawahla, una delle principali comunità arabe che abitano le regioni di Jazira, del Nilo Bianco e del Kordofan. Secondo le fonti, “le Rsf hanno preso di mira il villaggio per il supporto all’esercito anche se questo ovviamente non costituisce alcuna giustificazione per l’uccisione di massa di civili innocenti”. Con la Dire, sono condivisi video dei reclutatori e anche traduzioni dall’arabo. “Nei filmati”, sottolineano le fonti, “i capi del gruppo affermano che Wad Al-Noora sta con i militari e che è fuori dalla portata delle Rsf”. Stando a testimonianze diffuse da media internazionali, nel villaggi i paramilitari avrebbero fatto irruzione a bordo di una quarantina di veicoli. Secondo questi resoconti, gli uomini avrebbero aperto il fuoco anche su donne e bambini.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it


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