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Francesco Rotondi: “Fondamentale l’intervento degli imprenditori nel mercato del lavoro”

Le parole del docente, giuslavorista e consigliere esperto del Cnel, tra i protagonisti della 20esima edizione di Direzione Nord a Milano

Pubblicato:06-09-2023 09:46
Ultimo aggiornamento:06-09-2023 09:47
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MILANO – “Nel futuro del mercato del lavoro non deve mancare l’apporto fondamentale della società civile, ovvero degli imprenditori“. È la sintesi del pensiero di Francesco Rotondi, docente, giuslavorista e consigliere esperto del Cnel, tra i protagonisti della 20esima edizione di Direzione Nord, il cui filo conduttore è stato ‘Mete raggiungibili, obiettivi sostenibili’, evento della Fondazione Stelline con Inrete e l’associazione ItaliaStatoDiritto a Milano.

I TEMI AL CENTRO DELL’EVENTO

Nell’ambito del panel dedicato al lavoro, cui ha preso parte il giuslavorista si è discusso di come affrontare le sfide occupazionali e industriali per l’Italia del futuro. “Alle realtà che interagendo tra loro muovevano il mondo, ovvero istituzioni, industria ed università- ha detto- si è oggi aggiunta la società civile. Tutto ciò che viene teorizzato o immaginato in un determinato contesto, se non viene calato e fatto proprio dalla società civile difficilmente trova esecuzione. Quali le leve da utilizzare? Sono già note di fatto: welfare, formazione, tecnologia ed innovazione, ad esse aggiungerei competenze e produttività. La società civile, intesa come privato, ha risposto a esigenze che dovevano essere poste a fondamento dell’azione politica. Abbiamo una società civile pronta e disponibile, ma manca un processo strutturale di cambiamento che dia progettualità. L’assenza di direzione è tema fondamentale di questo Paese: si agisce per provvedimenti straordinari, come il cuneo fiscale”.

“Il tema della produzione e della produttività è ciò che distingue l’Italia, dagli altri Paesi. E si collega al tema salariale. L’analisi non può essere sull’imprenditore italiano ‘cattivo’, ma dovrebbe concentrarsi su tassazione, carico fiscale, previdenza, mancanza di aumento di produttività. Tutti elementi che incidono e che devono indurre ragionamenti. La maggior parte delle imprese ha introdotto interventi per affrontare l’inflazione, rispondendo a esigenze che la politica avrebbe dovuto porre come suo fondamento di azione. In assenza di ciò, spicca la prontezza della società civile. Il cambiamento però- ha concluso Rotondi- deve basarsi su un processo strutturale, non emergenziale“.


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