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VIDEO | Napoli invoca Silvio Berlusconi ma Tajani: “Non sono il suo erede”

Sul palco di piazza Matteotti, il segretario di Forza Italia insieme a tanti big che sventolano le bandiere e cantano l'inno del partito

Pubblicato:06-06-2024 21:40
Ultimo aggiornamento:06-06-2024 21:41

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NAPOLI – Il primo a cui cade una lacrimuccia è l’eurodeputato e coordinatore Fulvio Martusciello. Sul palco di piazza Matteotti a Napoli c’è il segretario di Forza Italia Antonio Tajani insieme a tanti big che sventolano le bandiere e cantano l’inno del partito, lo stesso che nel 1994 ha accompagnato la discesa in campo di Silvio Berlusconi. Il vicepremier non ha dubbi nel dedicare quasi ogni passaggio del discorso al suo predecessore. In prima fila ci sono Licia Ronzulli e Maurizio Gasparri che reggono uno striscione con la scritta “Tajani come Sinner. Sei il numero 1″.

Sul palco di piazza Matteotti, con il leader di Forza Italia, ci sono anche i ministri Anna Maria Bernini, Paolo Zangrillo, Gilberto Pichetto Fratin e Maria Elisabetta Alberti Casellati, i governatori di Basilicata Vito Bardi, Piemonte Alberto Cirio, Molise Francesco Roberti, Sicilia Renato Schifani e Calabria Roberto Occhiuto. Di fianco a Tajani c’è Caterina Chinnici, a cui il vicepremier dedica un passaggio del suo discorso: “Sono orgoglioso che ci sia lei come capolista nelle Isole. Ho scelto di non essere capolista lì, è giusto che ci fosse la figlia del giudice Chinnici”.

A lui, che definisce un “paladino della libertà”, dedica perfino la piazza, piazza Matteotti, rivendicando come a Napoli ci siano “migliaia di persone a sventolare le bandiere di Forza Italia per dire: ci siamo, siamo forti, vogliamo tornare ancora una volta a essere protagonisti della politica italiana”. In piazza i supporter indossano magliette con il volto di Tajani, ma il segretario nazionale rivendica: “Un erede di Berlusconi non c’è. L’erede di Berlusconi siete tutti voi”. Ma anche le battaglie più recenti del partito guidato dal vicepremier sono intitolate all’ex presidente del Consiglio, come quella sulla giustizia: “non era una battaglia personale di Berlusconi. Lui non c’è più ma noi continuiamo ad andare avanti per una giustizia giusta”. 


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