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VIDEO | Molea (Fi): “Mi candido per salvare lo sport di base dall’Ue distratta”

Il forlivese Molea, candidato nella circoscrizione nord-est, vuole portare in Europa il suo bagaglio di esperienze da dirigente sportivo prima e politico 'tecnico' del settore dopo

Pubblicato:06-06-2024 14:53
Ultimo aggiornamento:06-06-2024 14:53
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BOLOGNA – Un voto per difendere lo sport di base e scongiurare il rischio di veder scomparire 100.000 associazioni sportive a causa di leggi non adeguate. È l’appello che Bruno Molea, presidente di Aics e candidato alle Europee per il Partito popolare europeo nelle fila di Forza Italia, rivolge agli elettori all’evento conclusivo della campagna elettorale in Emilia-Romagna, che si è tenuto ieri sera a Bologna al Camplus Bononia alla presenza del presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi.

Il forlivese Molea, candidato nella circoscrizione nord-est, vuole portare in Europa il suo bagaglio di esperienze da dirigente sportivo prima e politico ‘tecnico’ del settore dopo, e traccia un bilancio a pochi giorni dalla chiamata alle urne dell’8-9 giugno. “È stata una vera maratona di 40 giorni, peccato che non sono 42 sennò avremmo eguagliato la maratona sportiva- scherza Molea- abbiamo incontrato migliaia di persone, ho parlato con tantissima gente di questa circoscrizione molto vasta”.

Alla gente, prosegue, “ho portato a tutti le mie tematiche principali, quelle che da 42 anni porto in Italia come obiettivi miei di lavoro politico nel mondo dello sport e che da dieci anni porto in Europa”. La missione di Molea, è “difendere le società sportive, soprattutto le società sportive di base, che sono fondamentali: perché offrono al tessuto sociale del Paese tutta una serie di buone prassi e di attività di politica sociale che sono funzionali al mantenimento dei livelli ottimali di una società civile organizzata”.
Le piccole società sportive, insiste Molea, “hanno un ruolo incredibile soprattutto per i giovani”.


Ma complice una politica europea “poco consapevole delle conseguenze che determina”, in questo periodo “fra l’ammissione delle società sportive a regime Iva, seppur in esenzione, e dall’altra parte il riconoscimento sacrosanto dei lavoratori sportivi, che comunque ha aggravato il mondo dello sport di base andando a individuare quasi 100.000 nuove imprese, questo mondo sta soffrendo in maniera particolare e purtroppo rischia in alcuni posti di scomparire”, è l’allarme che lancia Molea.

“Solo lavorando alacremente a livello politico, è stato possibile inserire dei correttivi che stanno via via aggiustando il tiro, come l’aumento dei rimborsi forfettari per i volontari sportivi che ha appena salvato un’intera classe di pensionati e giovanissimi che passano il loro tempo libero a sostenere associazioni e società sportive”. Per questo “noi dobbiamo assolutamente in Europa difendere questo ruolo, quello degli effetti del terzo settore, che in Italia è uno strumento imprescindibile per coniugare le buone politiche nella società civile italiana”.

In tal senso, Molea riscontra come in Europa “non ci sia una grande sensibilità quando si procede a legiferare in tal senso, quando per esempio si impone all’Italia, che poi rischia l’infrazione, il riconoscimento del lavoro sportivo o le partite Iva per le società sportive”. Per questo secondo il numero uno di Aics “portare la voce di una persona competente che fa politica sportiva da quarant’anni, anche in Europa sia funzionale e soprattutto utile a far sì che non accadano più situazioni di questo genere”.

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