NEWS:

Sobrio, pragmatico, persino noioso: chi è Keir Starmer, il prossimo Primo Ministro inglese che non sbaglia una mossa

Tifoso dell'Arsenal, pescetariano, ex avvocato dei diritti umani: chi è il "secchione" che ha trascinato i Laburisti al trionfo nella Gran Bretagna rovinata dalla Brexit

Pubblicato:05-07-2024 11:45
Ultimo aggiornamento:05-07-2024 11:45

starmer
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Sir Keir Starmer ha un gatto, si chiama Jojo. Dice di essere ateo. La moglie Vic lo ha convertito alla dieta pescetariana. Tifa Arsenal. Frequenta(va) un pub, il Pineapple, nel quartiere Kentish Town, dove prende sempre il “solito”: Marston’s ambrata, al massimo un Negroni. Sarà il prossimo Primo Ministro britannico. I Laburisti hanno stravinto le elezioni, a 19 anni dall’ultima volta, con un risultato record. E lui, quest’uomo mite che finora non ha sbagliato mezza mossa, può intestarsi la paternità del trionfo elettorale.

La narrazione del “personaggio” Starmer contrasta per temperatura e pantone con le storie sempre più “estreme” dei vincitori (o favoriti) alle elezioni di mezzo mondo: di sinistra, moderato, perbene, sobrio. E’ anticlimatico, Starmer. Un profilo da rigetto della Brexit.

Nato a sud di Londra (nel 1962), cresciuto a Oxted, cittadina del Surrey, di umili origini: famiglia profondamente laburista, mamma Josephine infermiera, papà Rodney operaio. Difficoltà economiche. Starmer è un self-made man che tanto piacerebbe agli americani. Primo della classe, si racconta che difendesse a pugni il fratello bullizzato per le sue difficoltà di apprendimento. Laureato in legge all’Università di Leeds, poi specializzato ad Oxford. Avvocato dei diritti umani. Un percorso netto verso la carriera politica, senza le ombre che di questi tempi quasi favoriscono l’ascesa. Ha tratti persino noiosi, ma che evidentemente dopo anni turbolenti pagano eccome. S’è comportato, sa subito, da “prime minister in waiting”. L’attesa è durata pochissimo.


Sposa nel 2008 Victoria Alexander, donna di origini ebraiche conosciuta durante la campagna elettorale per Tony Blair del 1997. Diventa procuratore capo della Corona, e viene eletto per la prima volta a Westminster nel 2015. Nel governo ombra di Jeremy Corbyn è ministro per l’immigrazione, poi referente per la Brexit. Nel 2020 scala i vertici del Partito Laburista, eletto al primo turno con il 56,2%, dei consensi, e lo bonifica dalle infiltrazioni in odore antisemita ereditate da Corbyn. Disse che li avrebbe riportati al governo nell’arco di una sola legislatura. Done.

Se vale l’assunto dell’Economista – “I primi ministri governano con lo spirito del loro precedente lavoro. Boris Johnson opinionista sui giornali; Rishi Sunak in finanza” – ecco che Starmer dovrebbe tenere in agenda le istanze da avvocato per i diritti umani, e delle sue origini proletarie. E’ pur sempre uno battezzato Keir in omaggio a Keir Hardie, sindacalista scozzese primo leader del Partito Laburista. A Oxford collaborava con la rivista di un collettivo marxista, chiamata Socialist Alternatives. Da avvocato ha difeso in tribunale i manifestanti arrestati durante la repressione dei governi di destra di Margaret Thatcher. Ha lavorato pro bono per Death Penalty Project, la ong che si occupa della rappresentanza legale dei condannati a morte: ha vinto un ricorso in Uganda salvando la vita a più di 400 persone. Da procuratore generale del Crown Prosecution Service di Inghilterra e Galles ha deciso di non perseguire i genitori di Daniel James, un ragazzo paralizzato che scelse il suicidio assistito in Svizzera. Una scelta che ancora oggi in Gran Bretagna vale da precedente giuridico.

Mentre in Francia si va al secondo turno con l’estrema destra in scalata verticale, in Germania avanza l’Afd, negli Stati Uniti Trump domina la corsa alla Casa Bianca, ecco che arriva dalla Gran Bretagna fuori dall’Europa il possibile simbolo della sinistra moderata ed europeista.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it


California Consumer Privacy Act (CCPA) Opt-Out IconLe tue preferenze relative alla privacy