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Emergenza sangue? L’ematologo: “Spesso i medici lo chiedono solo per tranquillità”

Mazza: "Il recente scandalo in Gran Bretagna dimostra che di quello donato si può anche morire"

Pubblicato:05-06-2024 14:12
Ultimo aggiornamento:05-06-2024 14:12
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emergenza sangue
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ROMA – “Qualche volta non c’è nemmeno bisogno di sangue e magari i medici lo chiedono per tranquillità più che per effettiva necessità e questo succede anche abbastanza spesso. La considerano prudenza, è una forma di protezione per loro medesimi sul piano legale: per poter dire che il sangue c’era. Tanto la maggior parte delle persone accettano le trasfusioni”. Patrizio Mazza, oncoematologo per molti anni al Moscati/SS Annunziata di Taranto e che ora ha un ambulatorio “diffuso” come lo chiama: “vado dove mi chiamano”, ha risposto alla Dire sull’emergenza sangue che torna quasi come un appuntamento rituale ogni estate.

I DATI DEL 2023


I dati del 2023 diffusi dal Centro Nazionale Sangue mostrano che “sulla raccolta di plasma, cruciale per la produzione di farmaci plasmaderivati, l’Italia mostra una marcata dipendenza dall’estero. Nel 2023 la raccolta di plasma si è attestata a soli 15,3 kg per 1.000 abitanti, al di sotto della soglia di autosufficienza di 18 kg per persona. Si evidenziano, inoltre, disparità significative nella raccolta di plasma tra le regioni italiane”. Serve per quali interventi il sangue? “Serve per il poliziotto ferito che sanguina- spiega il medico pensando al caso di Christian Di Martino- a meno che lui non voglia, o per interventi che non vanno per il verso giusto, o per un incidente stradale che porta alla rottura della milza”. Ma per le malattie ad esempio, come “le leucemie acute mieloidi, soprattutto in una persona giovane, che arriva al trattamento che ha 5 di emoglobina si può fare senza ma bisogna essere molto tempestivi, perchè anche se le cose vanno bene ci vogliono 4-5 settimane prima che risponda. Pure trapianto o autotrapianto si possono fare senza sangue tranquillamente. Si deve valutare caso per caso”.

TESTIMONI DI GEOVA E TRASFUSIONI

Tanti casi seguiti da Mazza, di pazienti ad esempio Testimoni di Geova che rifiutano le trasfusioni, sono andati bene perchè esistono modi per aumentare l’emoglobina: “se il paziente ha il suo sangue è la migliore garanzia”. Come si fa? Somministrando ferro e eritropoietina per stimolare il midollo: “ho portato giovani a operazioni molto grandi facendo arrivare l’emoglobina a 15-16, per gli anziani che hanno un midollo meno responsivo può essere più difficile”.


LO SCANDALO IN GRAN BRETAGNA

Quanto all’appello ai donatori Mazza pensa che in estate la questione sia principalmente di distrazione: “in vacanza si pensa meno a donare” un motivo può essere questo. In alcuni Paesi la donazione si paga e sul rischio dell’importazione dall’estero “si suppone che sia testato”, aggiunge. Nonostante il recente scandalo in Gran Bretagna, come quello italiano scoppiato negli anni Novanta, hanno mostrato che di sangue ‘donato’ si può anche morire.

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