NAPOLI – “Sono stanco di parlare di un retaggio medievale, dove esistono vassalli, valvassori e valvassini. De Luca pensa di poter, come un regnante, imporre il nome del proprio figlio: e’ solamente il tentativo stanco di un uomo vecchio, di un uomo ormai triste, abbandonato e solo”. E’ l’accusa che, in un’intervista all’agenzia Dire, il senatore e candidato del Movimento 5 Stelle in Campania, Andrea Cioffi, lancia al presidente della Regione, Vincenzo De Luca, reo di essersi imposto a Roma per far candidare come capolista suo figlio, Piero.
L’enfant prodige del Pd e’ poi riuscito a guadagnarsi un primo posto nel listino bloccato del proporzionale e una candidatura all’uninominale a Salerno, circostanza che ha portato il candidato premier M5S, Luigi Di Maio, ad inserire Piero De Luca tra gli ‘impresentabili’ in corsa alle prossime elezioni. “Correre a Roma per imporre il nome di suo figlio, primo nel listino alla Camera – dice Cioffi – testimonia quanto sia un uomo triste e solo. Un vecchio che comanda a Salerno dal 1992″.
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