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Omicidio Thomas, l’accusa al testimone. Intanto sui social ecco i nomi e un rapper

Uno dei due indagati di Pescara tira in ballo chi li ha "incastrati". Mentre sui social spunta il nome dei due arrestati ed è virale una canzone di Neima Ezza

Pubblicato:04-07-2024 11:48
Ultimo aggiornamento:04-07-2024 13:24

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ROMA- Dito puntato contro “il terzo”, ovvero il supertestimone che li ha a sua volta accusati. Anche lui avrebbe partecipato all’accoltellamento di Christofer Thomas Luciani, il 16enne ucciso da due coetanei per un debito irrisorio, nel parco Baden Powel di Pescara, in una domenica pomeriggio, il 23 giugno scorso. Come riportano i media locali, ad accusarlo è uno dei due indagati per l’omicidio del minorenne di Rosciano, che questa volta qualcosa avrebbe detto, dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere nel primo incontro con i magistrati, come il suo presunto complice. E ha tirato in ballo “l’amico” testimone che invece- secondo le prime ricostruzioni- avrebbe “solo” assistito al massacro, per poi raccontare tutto, una volta tornato a casa, al padre, un colonnello dei carabinieri, consentendo di ritrovare il corpo della vittima.

L’ACCUSA

Non sarebbe andata così per uno dei due indagati che invece gli rivolge l’accusa tremenda di essersi unito all’accanimento sul corpo di Thomas, infliggendo alcuni dei 25 colpi che lo hanno ucciso. La testimonianza del ragazzo detenuto a Roma è comunque tutta da valutare. Anzi, le posizioni dei giovanissimi presenti sul luogo del delitto quella terribile domenica sono ora al vaglio degli inquirenti, che hanno sequestrato i loro telefonini e saranno tutti sottoposti a una perizia, nessuno escluso.

LA VENDETTA CORRE SUI SOCIAL: ECCO I NOMI DEI DUE “LURIDI INFAMI”

Intanto sui social è scattata la vendetta degli amici di Crox, soprannome di Christopher Thomas Luciani. Come riporta Il quotidiano regionale “Il Centro”, sono stati infatti diffusi sui social i nomi e i cognomi dei due minorenni indagati per l’omicidio al parco Baden Powel ed è subito scattata la rabbia e la ricerca di vendetta, per lo meno a parole. “Intanto io metto i nomi e spero di avere e vedere le foto di questi due schifosi luridi infami”, riporta il post di chi ha violato il segreto sul nome dei minorenni arrestati. “Le foto le trovi su Tik Tok“, è il primo commento che segue. Il resto è tutto un “devono marcire in carcere” e parole di rabbia.


LE PAROLE DI NEIMA EZZA PER “CROX

Ma non solo: sui social dei ragazzi di Pescara dal 24 giugno scorso, quando si è diffusa la notizia della morte di Crox, viaggiano anche parole di cordoglio, dispiacere, dolore. E anche note e testo di una canzone che è stata presa in prestito per dedicarla all’amico scomparso in un modo così assurdo e crudele. È “Bimbo in quartiere” di Neima Ezza, rapper di origini marocchine cresciuto nella periferie di Milano. Colpiscono infatti le strofe profetiche “Quelli che erano suoi amici l’hanno tradito per pochi spicci” o “Se n’è andato senza volerlo, o il cimitero, o la galera, Un bimbo in quartiere è morto troppo presto”.

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