BOGOTA’ – Di sicuro l’uragano Matthews che sta attraversando la Colombia con piogge violente ha contribuito molto all’alta percentuale di astensioni – il 62,57% – sul voto del referendum sugli accordi di pace siglati tra governo e guerriglieri Farc. Certo e’ il dato finale che vede prevalere per un soffio, il 50,21% sul 49,78% per il si’, i contrari non al processo di pace ma a una serie di condizioni contenute nell’accordo raggiunto a L’Avana nei giorni scorsi. Perche’ e’ su questo che il popolo e’ stato chiamato a pronunciarsi: sostenere o meno l’accordo finale per terminare il conflitto. Anche se il risultato per ora e’ stato negativo, il Presidente Santos ha ribadito che si andra’ avanti sul processo di pace tracciato a Cuba.
D’accordo anche il leader delle Farc Rodrigo Londono detto “Timoshenko”, che ha sottolineato nella sua prima reazione dopo l’esito del voto: “Le Forze armate rivoluzionarie della Colombia mantengono la propria volonta’ di pace e ribadiscono di essere disponibili a usare solo la parola come arma di costruzione del futuro”.
Soddisfatto , per ora, il grande oppositore all’accordo di pace, l’ex Presidente Alvaro Uribe, che ha detto: “E’ una intesa troppo indulgente”. Ora le parti torneranno al tavolo dei negoziati a L’Avana per raggiungere una nuova intesa. Intanto il Papa, parlando con i giornalisti sul volo che lo riportava a Roma dalla sua ultima visita in Georgia e Azerbaijan ha detto che in Colombia si rechera’ solo se il processo di pace riesce e quando tutto sara’ blindato, “Ma se è instabile, no”.
di Silvio Mellara, giornalista
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