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Maternità, in Veneto la proposta di un garante anti-depressione post partum

La proposta arriva dalla consigliera regionale di Lega-Liga veneta Laura Cestari, che vorrebbe più attenzione per le neomamme, spesso investite dal rebus della conciliazione famiglia-lavoro e in preda ai dubbi (quando non alla depressione post partum)

Pubblicato:03-07-2024 16:30
Ultimo aggiornamento:03-07-2024 16:30

neo mamma neonato_parto
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VENEZIA – Un’Autorità garante “del benessere delle neomamme”. Vuole istituirla il progetto di legge depositato dalla consigliera regionale di Lega-Liga veneta Laura Cestari “per aiutare le donne a vivere in tutta serenità la nascita di figli, oltre a cercare di prevenire la depressione post-partum e, dove presente, diagnosticarla il prima possibile e prendere in carico tempestivamente le donne che ne soffrono”.

LE DONNE CHE HANNO UN FIGLIO DEVONO AVERE “SERENITÀ”

Una proposta di legge di “attenzione di una neomamma alle neomamme- aggiunge Cestari- nata dal confronto con gli avvocati Anna Osti e Angela Zambelli. Mi sono accorta infatti di quanto ci sia ancora da lavorare, nella nostra società, per offrire serenità alle donne che decidono di affrontare la gravidanza. Oggi la donna riveste ruoli e copre cariche importanti, frutto di tante battaglie vinte sul fronte delle pari opportunità. Tuttavia, una domanda sorge ancora troppo spesso quando si scopre di aspettare un bambino: e con il lavoro come faccio?”.

Cestari ricorda che “troppo spesso lavoro e famiglia risultano inconciliabili. Un bivio che però conduce, inevitabilmente, alla bassa natalità e all’inverno demografico in Italia: sono solo 379.000 le nuove nascite nel 2023. Rispetto al 2022, sono diminuite di 14.000 unità, il 3,6% in meno. Confrontando i dati del 2008, il calo è superiore di un terzo, -34,2%. Tradotto: una diminuzione di quasi 200.000 nuovi nati in soli 15 anni“. Detti i dati, Cestari lancia la sua idea: introdurre in Veneto l’”Autorità del garante del benessere delle neomamme, un aiuto per prevenire le situazioni più delicate e problematiche, per mettere a proprio agio le mamme lavoratrici e sostenerle”. Una figura per garantire “equità nei percorsi di carriera ed eguale accesso ai ruoli di maggior responsabilità”.


COSA DOVREBBE FARE IL GARANTE “DEL BENESSERE DELLE NEO MAMME”

Compito del Garante del benessere delle neomamme sarà promuoverà l’attuazione di quanto previsto nella legislazione regionale ed in particolare il ‘Piano socio-sanitario regionale 2019-2023’ che, nel capitolo dedicato alla ‘Salute della donna e del bambino’, prevede di “migliorare le performance della rete pre, peri e post natale“. Ma dovrà anche coordinare “varie strutture regionali che sul territorio formano la rete di sorveglianza, di aiuto alle neomamme e di monitoraggio dell’evento-nascita”. Inoltre, promuoverà campagne informative nei reparti di ostetricia e ginecologia di tutte le Ulss e Aziende ospedaliere, nei poliambulatori privati accreditati, consultori, studi dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, per far sapere alle neomamme che, “in caso di difficoltà, è possibile chiedere aiuto ai servizi ospedalieri e territoriali regionali a ciò dedicati”.

Altra mansione: il Garante “coordinerà programmi di formazione per gli operatori sanitari, per sensibilizzarli sugli aspetti psicologici legati al parto, aiutarli ad intercettare eventuali segnali di malessere o depressione. Questa proposta legislativa- conclude Cestari- è un passo avanti importante nella direzione delle pari opportunità e sono certa incontrerà il parere favorevole di tutto il Consiglio regionale. E’ infatti nostro dovere, come istituzione, fare tutto il possibile affinché le nuove madri vivano con gioia e serenità assolute il momento della nascita dei propri figli, senza timori o apprensioni di sorta”.

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