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Dalma Maradona racconta “papà” Diego: “La persona era pure meglio del calciatore”

"La figlia di Dio" a L'Equipe: "A Napoli quando mi riconoscono si inginocchiano e piangono"

Pubblicato:03-06-2024 15:46
Ultimo aggiornamento:04-06-2024 10:53

festa scudetto maradona
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ROMA – “La persona era addirittura migliore del calciatore”, dice “la figlia di Dio”. Dalma Maradona s’è riguardata tutte le foto delle sue feste di compleanno, “e lui c’era sempre. Lo incolpavo di non essere mai venuto, ma vedo ora che non ne ha mai persa nemmeno una“. Papà Maradona, “attento, espansivo, affettuoso. Anche molto possessivo. Un padre con un incomparabile senso dell’umorismo, capace di fare qualsiasi cosa per farmi sorridere”. E infatti – gli aneddoti sono storia – Diego Armando Maradona regalò alla primogenita una macchina: la bambina però aveva 12 anni. Un’altra volta solo Claudia Villafane gli impedì di prenderle… un delfino.

Oggi Dalma Maradona fa l’attrice. Vive a Nunez, un quartiere elegante a nord di Buenos Aires. In un’intervista a L’Equipe di essere tornata da poco da Napoli: “La gente si inginocchiava davanti a me, in lacrime, riconoscendomi. Questo amore mi aiuta a elaborare il lutto, come il lavoro svolto con il mio terapista. Mi manca terribilmente. È onnipresente nella mia vita quotidiana. Fuori lo vedo ovunque: dipinto su un muro, stampato su un vestito, tatuato su un corpo…”. Un giorno, racconta L’Equipe, una persona le chiese anche se poteva toccarla perché era “uno spermatozoo di Dio…”.

“Cercava costantemente di impressionarmi con i suoi aneddoti. Pensavo che esagerasse, finché il giorno in cui venne a prendermi a scuola… Tutti i genitori dei miei compagni di classe cominciarono a urlare, a piangere, ad afferrarlo. Pensai ‘che diavolo sta succedendo?’. Andare in vacanza con lui era impensabile, non riusciva a sentirsi in pace da nessuna parte. La libertà è un tesoro di cui non ha mai potuto godere”.


“Anche se non gliel’ho detto, sono sempre stata molto orgogliosa di lui. Ha commesso molti errori ma era davvero una brava persona. Il suo sogno sarebbe stato quello di stare in campo fino alla morte. L’ultimo Mondiale è per lui un regalo postumo. Niente gli dava più felicità del pallone, tranne forse suo nipote (Benjamin, figlio di Gianinna e Sergio Agüero). Ha sempre protetto quelli amava. La persona che feriva di più, nel profondo, era se stesso”.

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