Nelle acque del Natisone si continua a cercare Cristian. I ragazzi potevano essere salvati?

Il ministro chiede una relazione sui soccorsi al Prefetto, i tabulati del 112 nel mirino della Procura di Udine. Non si trova ancora Cristian, il terzo ragazzo disperso

UDINE – Sembra proprio essere finita sotto la lente di ingrandimento la macchina dei soccorsi- falliti- per la tragedia del fiume Natisone. Mentre non si fermano le ricerche per recuperare il terzo dei tre ragazzi scomparsi venerdì scorso per la piena del fiume Natisone, in provincia di Udine, Cristian Casian Molnar, 25 anni, emergono notizie sul faro acceso, da parte della Procura di Udine, sui tempi e sulle modalità di gestione dei soccorsi.

Dal tribunale di via Lovaria, secondo fonti vicine agli inquirenti, starebbero infatti per acquisire i tabulati delle richieste di aiuto giunte al 112 lanciate dai ragazzi prima di essere travolti dalla corrente. E questo avverrebbe dopo che il ministro con delega alla Protezione Civile, Nello Musumeci, come si legge dal suo profilo Fb, ha richiesto al prefetto di Udine, Domenico Lione, una dettagliata relazione sulle primissime attività di soccorso svolte una volta lanciato l’Sos dai ragazzi. Il fascicolo della Procura, senza indagati, punterebbe solo a fare chiarezza sull’accaduto lo scorso 31 maggio.

Tra gli interrogativi emersi in questi giorni sui media e tra gli addetti ai lavori, per esempio, quello sulla scelta di attivare l’elicottero Drago dei Vigili del fuoco, di stanza all’aeroporto Marco Polo di Venezia, invece di far alzare in volo il più vicino elicottero sanitario della Sores Fvg, operativo da Campoformido, a pochi minuti di volo da Premariacco, luogo della tragedia.

Appena 24 ore fa, i Vigili del fuoco hanno recuperato nelle acque del Natisone i corpi senza vita delle due ragazze disperse, Patrizia Cormos e Bianca Doros, mentre l’amico Cristian Casian Molnar, risulta al momento ancora disperso.

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