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Rubrica Piano Mattei. Banca africana per l’accordo ‘ad alto impatto’

Al via la partnership tra l'Italia e i Paesi africani. La tesi è che l'impegno comune consentirà di "espandere le competenze e i posti di lavoro per i giovani"

Pubblicato:01-07-2024 17:57
Ultimo aggiornamento:01-07-2024 18:10

piano mattei
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ROMA – “La nostra partnership produrrà effetti di grande impatto nei Paesi africani”, scandisce Akinwumi Adesina, presidente della Banca africana di sviluppo (Afdb). Nel corso del vertice dei capi di Stato e di governo del G7, Adesina ha ribadito l’importanza di un’alleanza con l’Italia. E ha citato alcuni settori, come “accesso all’energia”, “cambiamento climatico”, “sicurezza alimentare” e “servizi sanitari”. La tesi è che l’impegno comune consentirà di “espandere le competenze e i posti di lavoro per i giovani” e Italia e Banca africana di sviluppo si impegnano a co-finanziare una serie di progetti congiunti. Roma mette sul piatto circa 150 milioni di dollari in prestiti a tasso di favore e a dono. E la Banca africana di sviluppo garantirà una somma almeno analoga. “L’obiettivo”, si legge nel comunicato finale, “è perseguire le priorità dell’Italia e del gruppo dell’Afdb così come sono definite dal Piano Mattei per l’Africa e dalla strategia italiana per la cooperazione allo sviluppo”. L’accordo era stato già prefigurato il 29 e 30 gennaio, a Roma, in occasione della conferenza Italia-Africa ospitata al Senato. Il contenitore o quantomeno il riferimento è il Piano Mattei, iniziativa voluta da Meloni che promette di rafforzare un partenariato “da pari a pari” e “non predatorio” con i Paesi del continente.

A Borgo Egnazia, Adesina ha ringraziato il primo ministro italiano “per aver scelto il gruppo della Banca africana di sviluppo come partner strategico”. E ancora: “Il nostro partenariato genererà impatti significativi in termini di sviluppo in tutti i Paesi africani, amplierà l’accesso all’energia, affronterà il cambiamento climatico, sosterrà la sicurezza alimentare, potenzierà i servizi sanitari, e migliorerà le competenze e i posti di lavoro per i giovani; tutto ciò contribuirà a creare maggiori opportunità economiche in Africa e ad arginare le spinte migratorie”. L’intesa si articola su più direttrici. Prevede per cominciare l’istituzione di un Fondo speciale multi-donatori al servizio del Piano Mattei e del cosiddetto Processo di Roma su migrazione e sviluppo. Si tratta di un salvadanaio per “investimenti ad alto impatto allineati alle problematiche climatiche in settori strategici chiave”. La speranza è che il Fondo sia in grado di attrarre altri partner internazionali in modo da “unire le forze e fare leva sui finanziamenti”.

Sempre per l’Africa c’è poi l’intesa, già menzionata, su un fondo fiduciario per progetti comuni. “L’Italia ha impegnato circa 150 milioni di dollari in sovvenzioni e prestiti altamente agevolati e il Gruppo della Banca africana di sviluppo si impegna a corrispondere almeno tale importo” si legge nei documenti di Borgo Egnazia. “L’obiettivo è quello di perseguire le priorità italiane e del Gruppo della Banca africana di sviluppo, come previsto dal Piano Mattei e dalla strategia della cooperazione allo sviluppo italiana, al fine di promuovere partenariati economici strategici con le nazioni e le istituzioni africane, costruendo opportunità imprenditoriali comuni e incrementando i flussi di investimento”.


Parte della strategia è la Piattaforma di crescita e resilienza per l’Africa (Growth and Resilience platform for Africa/Graf), finalizzata al supporto del settore privato. L’iniziativa, è stato sottolineato, “è volta a mobilitare capitale netto destinato ai fondi regionali che finanzieranno attività imprenditoriali a sostegno della creazione di posti di lavoro in Africa”. Cassa depositi e prestiti (Cdp), l’istituzione finanziaria italiana per lo sviluppo, sarebbe pronta a catalizzare fino a circa 820 milioni di dollari distribuiti su un orizzonte quinquennale insieme con partner africani e internazionali.

Un ulteriore impegno ha una dimensione ambientale. Riguarda l’Alleanza per le infrastrutture verdi in Africa (Agia), un’iniziativa supportata dall’Afdb per la quale l’Italia si è impegnata a garantire 45 milioni di dollari. In attesa di poter misurare l’impatto di queste iniziative, è possibile una prima previsione: nelle prossime settimane ci saranno delegazioni in volo tra Roma e Abidjan, la capitale economica della Costa d’Avorio. La città è sede della Afdb e presto ospiterà anche un nuovo ufficio dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics). Ad annunciarlo il direttore Marco Riccardo Rusconi, che sottolinea l’importanza delle sinergie e promette un impegno a 360 gradi: “Stiamo aprendo in Costa d’Avorio, dove ha base la Banca africana di sviluppo, e presto apriremo anche a Kampala, in Uganda”.

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