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In Spagna niente amnistia per Puigdemont, la Corte suprema la blocca

Il leader catalano paragona i giudici alla mafia e li chiama 'toga nostra'

Pubblicato:01-07-2024 16:16
Ultimo aggiornamento:01-07-2024 16:16

Carles Puigdemont amnistia
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ROMA – Niente amnistia per il leader degli indipendentisti catalani Carles Puigdemont, in esilio in Belgio dal 2017: lo ha stabilito la Corte suprema spagnola, valutando che non sussistono i termini per far decadere il mandato d’arresto internazionale. La decisione arriva a un mese dall’adozione di una legge definita storica dal premier Pedro Sanchez, per concedere l’amnistia a politici e comuni cittadini coinvolti nei moti del 2016, quando nella regione della Catalogna il governo locale guidato dall’allora presidente Puigdemont indisse un referendum per permettere ai cittadini di decidere se stare sotto la giurisdizione di Madrid o meno. Come ha scritto il massimo tribunale spagnolo, la legge sull’amnistia però non può applicarsi “al reato di appropriazione indebita nel processo contro l’ex presidente della Generalitat”, in quanto quel denaro sarebbe stato usato a scopi personali, danneggiando gli interessi dell’Unione europea. Restano inoltre in vigore le misure cautelari per altri leader secessionisti, tra cui Oriol Junqueras e Toni Comin.

La testata spagnola El Pais evidenzia che la decisione dei giudici è un grosso colpo al governo Sanchez, che ha lavorato a lungo per costruire le alleanze coi partiti catalani utili a raggiungere l’approvazione del testo. Al momento il premier del partito dei lavoratori Psoe non ha commentato. In un post su X invece Puigdemont – che sperava di poter rientrare in Spagna e tornare al governo della regione catalana col partito Junts per Catalunia, dopo le elezioni regionali di metà maggio – ha paragonato i giudici alla mafia scrivendo “toga nostra” (espressione che richiama “cosa nostra”) e li ha accusati di aver “politicizzato” il proprio mandato, e di averlo “usato per sovvertire lo stato di diritto”. Quanto ai detrattori del processo di amnistia, uno dei principali oppositori del governo Sanchez e dell’amnistia, il leader del partito popolare Alberto Nunez Feijoo con i cronisti ha plaudito alla sentenza, dichiarando: “Il governo ha ottenuto la maggioranza per approvare una sola legge, e sembra che non abbiano neanche saputo farlo bene”. I partiti di destra contrari all’amnistia per gli indipendentisti catalani avevano promesso battaglia nelle aule di tribunale all’indomani dell’approvazione della legge. Al momento non risultano commenti del premier Sanchez.


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