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VIDEO| Quando Cicalone diceva: “Alla metro di Roma ci sono gang criminali…”

Pochi giorni prima dell'aggressione, lo youtuber di Quartieri Criminali già raccontava di aver ricevuto "minacce serie" nella Capitale "sotterranea"

Pubblicato:01-07-2024 16:13
Ultimo aggiornamento:01-07-2024 16:16

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ROMA – “Siamo stati minacciati. Minacce serie, ci hanno detto ‘Pensate sia un gioco ma io torno con 15-20 persone e vi accoltelliamo”. Vedendo poi com’è andata, anche se con contorni decisamente più lievi (non si è andati oltre un accenno di rissa, fatto di spinte soprattutto), si potrebbe provare a sdrammatizzare dicendo che Simone Cicalone, storico youtuber romano con il solo nome ‘Cicalone‘ ed ex pugile, prevede il futuro. O che è stato ‘vittima’ di una casualità.
E invece no. L‘agenzia Dire lo ha incontrato pochissimi giorni prima, nell’intervista rilasciata aveva provato a fotografare con dei video la situazione difficile che si vive nella Roma sotterranea, quella della linea A della Metropolitana. È quella ‘turistica’, quella che ferma a Termini, a piazza della Repubblica, e nelle centralissime piazza di Spagna e Piazzale Flaminio. Insomma quella che raccoglie un numero elevatissimo di viaggiatori, turisti ma anche romani. Ed è qui che, come spiega Cicalone nei suoi tantissimi video, si raccoglierebbero quelle che definisce “organizzazioni criminali”, ovvero borseggiatori pronti ad assalire.

LO YOUTUBER DELLE PERIFERIE, PRIMA DELLA RISSA

Ma prima di arrivare alla rissa che ha visto coinvolti Cicalone e le persone che lo accompagnano, tra questi il campione del mondo di kickboxing Mattia Faraoni e la videomaker Evelina, ad entrare nei bassifondi romani, a raccontare le periferie, a dar voce alla gente comune, a visitare metropolitane, è stato…‘Romanzo Criminale’, “la serie. Quando ha iniziato a prendere piede tra i giovani. Io ero già sui social con dei tutorial con degli sport da combattimento. Ho cercato di raccontare com’era finita la banda, con le bio dei singoli personaggi. E ce n’era sempre uno finito male. Così da tutta Italia, dove vedevano i miei video, mi hanno chiesto di raccontare anche quali fossero i quartieri. Così sono passato a raccontarli con Mattia Faraoni che mi ha detto di farlo insieme”. E poi sono arrivate Napoli, Firenze, Milano, ma anche l’estero, ad esempio con le banlieu francesi (“secondo me l’Italia non è ancora arrivata a quei livelli, perlomeno a livello di microcriminalità o di bande di strada”).
Fino al caso dei giorni scorsi. Cicalone, infatti, documenta quanto accade nella linea A della Metropolitana, segnalando la presenza di borseggiatori a turisti e romani. Durante uno di questi ‘pattugliamenti’ insieme ad altre persone, è entrato a contatto con una presunta banda di borseggiatori presumibilmente dell’America Latina. Lo scontro è finito tra spintoni, botte, notti al Pronto Soccorso e denunce.

COME CASSANDRA: “GANG IN METROPOLITANA, FENOMENO SOTTOVALUTATO”

“Nelle metropolitane si sottovaluta il fenomeno di queste gang- le sue parole all‘agenzia Dire, dette prima dell’aggressione delle scorse ore- Nello specifico sono organizzazioni criminali. Da cosa si evince che lo sono? Perché sono un numero di membri elevatissimo, sono organizzati bene con gruppi dove comunicano tra di loro, hanno chat vocali con auricolari bluetooth. Si dividono in piccoli gruppi, hanno uno schema consolidato per scappare, nascondere la refurtiva. E hanno una conoscenza profonda delle leggi, aggiornate giorno per giorno. Sanno infatti che oggi, senza una querela di parte della vittima, non sono perseguibili neanche con la refurtiva addosso”. Ma loro sanno “che se vengono beccati nel momento del furto, gli danno tentato furto e che non andranno in carcere fino a 24 mesi di condanne accumulate. Non rischiano nulla mentre il guadagno è elevatissimo”. Per lo youtuber “queste organizzazioni sono sempre più spietate- ha concluso- Siamo stati minacciati seriamente, ci hanno detto ‘Pensate sia un gioco ma io torno con 15-20 persone e vi accoltelliamo’. Qui non è più il povero che ruba per fame. Qui parliamo di persone vestite di lusso, con due cellulari da 1500 euro, non sono magri ma in forma e fanno questo di mestiere e in modo organizzato e funzionante”.


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