SCUOLA. Bologna, flash mob Sabin, 2 identificati
Ragazzo si arrampica per appendere striscione su ponte Matteotti
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 18 nov. - Uno striscione appeso su una torretta in ferro che svetta tra i binari della stazione di Bologna e due studenti di 18 anni identificati dalla Polfer. E' il bilancio del flash mob effettuato la mattina del 13 novembre da una quarantina di ragazzi del liceo Sabin, in occupazione dal 12. Muovendosi dalla scuola, un piccolo corteo ha imboccato il vicino ponte di via Matteotti per distrubuire volantini in preparazione della manifestazione in programma per venerdi'. A meta' del ponte, uno degli studenti si arrampica sulla torre appendendovi uno striscione ("Assediamo la Provincia"). Quando va per scendere, ad attenderlo sui binari ci sono tre agenti della Polfer che lo fermano e gli chiedono i documenti. "Ora vieni con noi in ufficio", gli dice un poliziotto, mentre un collega tiene il ragazzo per un braccio. Lo studente consegna la carta d'identita' ma si rifiuta di spostarsi. Intanto il gruppetto viene attorniato dai suoi compagni, che gli danno man forte sostenendo che l'identificazione puo' essere effettuata direttamente sul posto. "Non vi preoccupate, non si va in galera per aver appeso un cartellone", prova a tranquilizzarli l'agente, "ma se lo chiedevate era meglio".
Salendo su un traliccio a cui e' vietato accedere "hai messo in pericolo la tua vita", aggiunge il poliziotto rivolgendosi al ragazzo, "perche' potevi cadere". L'agente cita anche l'attivista No Tav rimasto gravemente ferito in Val di Susa, che si era arrampicato su un traliccio inseguito dalle Forze dell'ordine.
Nel frattempo, vengono presi i documenti anche ad un secondo studente. Alla fine, dopo una decina di minuti ed un colloquio via radio con i propri superiori, gli agenti lasciano andare i manifestanti con qualche raccomandazione finale. Gli studenti, a quel punto, lasciano l'area della stazione tornando all'interno del Sabin.
(Wel/ Dire)
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