Esami inutili, 44% medici riceve richieste quasi ogni giorno
Indagine Fnomceo-Slow Medicine: Il 66% ascolta parere clicnico, ma 36% insiste
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 1 giu. - Per la prima volta, e' stata effettuata una indagine sul comportamento dei medici italiani di fronte alla richiesta, da parte del paziente, di esami diagnostici, trattamenti e procedure ritenuti non necessari. L'indagine, condotta in collaborazione tra Slow Medicine e Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Roma negli ultimi mesi del 2015, si e' basata sul questionario impiegato da Abim Foundation presso i medici Usa nel 2014 e si e' avvalsa della pubblicazione online del questionario sul sito FnomCeo e della adesione volontaria dei medici alla compilazione. Hanno iniziato il questionario 4.263 medici, e 3.688 l'hanno completato.
Dai primi risultati emerge che i medici italiani sono in generale molto consapevoli del fenomeno del sovrautilizzo di esami diagnostici e trattamenti: per il 93% dei medici rispondenti la frequenza di test, trattamenti e procedure non necessari rappresenta un problema molto o abbastanza serio e il 44% dichiara di ricevere dai pazienti richieste di esami e trattamenti non necessari almeno ogni giorno o piu' volte la settimana.
I pazienti italiani seguono in buona percentuale i suggerimenti del medico: il 66% dei medici rispondenti afferma che i pazienti seguono sempre, quasi sempre o spesso il consiglio di evitare test, trattamenti o procedure non necessari. Il dialogo appare buono: il 77% dei medici rispondenti afferma che quando il paziente richiede un test, un trattamento o una procedura non necessari, sempre o quasi sempre spiega perche' quanto richiesto non e' necessario. Una percentuale un poco inferiore (54%) riferisce di parlare sempre, quasi sempre o spesso con i pazienti dei costi delle diverse procedure.
Pero', se il paziente non e' convinto e insiste, il 36% dei medici rispondenti dichiara di prescrivere un test, un trattamento o una procedura pur ritenendolo inutile e il 20% si dichiara incerto. L'esigenza di una maggior sicurezza emerge anche nelle risposte successive: il 51% indica la necessita' di sicurezza tra le maggiori motivazioni di prescrizioni non necessarie, mentre il timore di sequele legali rappresenta una motivazione maggiore per il 33% degli intervistati e il desiderio di assecondare il paziente e' chiamato in causa da percentuali ancora inferiori.
E solo il 23% dei medici intervistati si sente molto sicuro nelli'indirizzare il paziente ad evitare un test, un trattamento o una procedura non necessari. La maggioranza dei medici rispondenti (63%) si sente molto responsabile della corretta informazione del paziente per evitare test, trattamenti e procedure non necessari, e il 79% ritiene che il medico sia la figura con il ruolo piu' adatto per affrontare il problema di test, trattamenti e procedure non necessari, distanziando di gran lunga altre istituzioni: solo per il 7% lo hanno le aziende sanitarie, per il 5% il legislatore o il governo, sempre per il 5% le societa' scientifiche.
Infine, i medici rispondenti indicano tra gli strumenti utili a ridurre la prescrizione di esami e trattamenti non necessari: avere piu' tempo a disposizione per discutere con il paziente le varie opzioni (88%), poter disporre di materiale informativo Evidence based preparato per i pazienti (84%), e a seguire la riforma della legge sulla responsabilita' del medico (83%) e la modifica del sistema di remunerazione/sanzione (60%).
In conclusione, dai primi risultati dell'indagine emerge tra i medici italiani che hanno risposto al questionario la piena consapevolezza del fenomeno della prescrizione di esami e trattamenti non necessari e del fatto che il medico abbia in assoluto il ruolo piu' adatto per affrontare il problema. A questo fine vengono indicate come prioritarie l'esigenza di una maggior sicurezza per fronteggiare il fenomeno, che sembra indicare l'opportunita' di iniziative di informazione e formazione sul tema, e la necessita' di avere piu' tempo da dedicare alla relazione con il paziente e di padroneggiare gli strumenti della comunicazione.
(Wel/ Dire)
|