(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 2 mag. - Il governo deve intervenire perche' sia garantito il servizio di assistenza psicologica nell'istituto penitenziario di Vicenza, e per evitare che gli psicologi che ad oggi vi lavorano rimangano senza un posto. Lo chiede la deputata Daniela Sbrollini (Pd), con un'interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia Andrea Orlando e al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, alla Camera. Lo scorso gennaio la Ulss 8 Berica ha deciso di non rinnovare "il contratto di lavoro in scadenza dal mese di luglio agli psicologi che attualmente lavorano nella casa circondariale di Vicenza", spiega Sbrollini, e cio' decreta "l'azzeramento di un servizio di psicologia di conclamata esperienza rivolto alla popolazione detenuta". Servizio che, oltre ad essere fondamentale per la salute mentale dei detenuti, agisce su quella che la stessa presidenza del Consiglio dei ministri ha definito "un'area chiave di intervento", per il miglioramento della qualita' della vita nelle carceri e per l'efficacia della pena detentiva.
Il carcere di Vicenza, tra l'altro, e' stato ampliato negli ultimi anni e ora "e' pronto a raddoppiare il numero di detenuti, che passeranno ad essere circa 400 persone", segnala poi Sbrollini. La decisione di non rinnovare i contratti agli psicologi della struttura, quindi, mette in difficolta' gli psicologi stessi, che da luglio si troveranno senza lavoro, ma soprattutto determinera' problemi per il carcere e per i suoi detenuti. Per questo, conclude Sbrollini, il Governo dovrebbe intervenire, anche alla luce dell'articolo 36 della Costituzione, che "indica chiaramente che le pene devono tendere alla rieducazione del condannato".
(Wel/ Dire)