(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 5 dic. - "La portata della legge non e' di poco conto perche', per la prima volta, andrebbe a regolare la professione degli educatori riconoscendo e tutelando la figura dell'educatore professionale pedagogista". Ma non resta molto tempo al disegno di legge proposto dalla deputata del Pd Vanna Iori per andare in porto prima della fine della legislatura. A sottolinearlo, ai microfoni di Radio Kairos, e' la stessa parlamentare di Reggio Emilia, facendo il punto sull'iter della norma, iniziato quasi quattro anni fa. Sul provvedimento di cui Iori e' firmataria, c'e' forte attesa da molti laureati in scienze dell'Educazione (classe di laurea L-19) che si trovano a confrontarsi con un mondo del lavoro nel quale la figura dell'educatore e' spesso occupata da laureati in altre discipline o da non laureati.
Tornando al percorso legislativo il testo, approvato alla Camera, e' ora in discussione al Senato. Qui la commissione Bilancio ha espresso tre settimane fa, un parere "non ostativo" (quindi per Iori "sostanzialmente positivo"), a condizione che alcuni dei tantissimi emendamenti che erano stati presentati siano ritirati. "Quindi- spiega la parlamentare- adesso abbiamo due alternative: o si si rifanno questi emendamenti e si sottopongono di nuovo alla commissione Bilancio, che vuol dire pero' rischiare moltissimo, anzi avere quasi la certezza di non farcela con i tempi prima della fine della legislatura", oppure "i presentatori degli emendamenti li ritirino in modo da poter andare subito in aula al Senato e fare in tempo ad arrivare quindi in terza lettura alla Camera per l'approvazione definitiva della legge". Anche in questo caso, "i tempi sono strettissimi: entro Natale o forse gennaio, prima di 'smobilitare'", evidenzia Iori. Per la deputata reggiana il ritiro degli emendamenti sarebbe la strada auspicabile ritenendo che "quelli su cui la commissione Bilancio ha posto 'il veto' non siano essenziali al profilo della legge" e che "l'aspetto piu' importante, ovvero la possibilita' di dare una dignita' professionale agli educatori non venga minimamente intaccato".
Per questo, dice la parlamentare, "io sarei per percorrere una via di maggiore certezza e almeno portare a casa il successo della proposta, che e' attesa da tanti educatori. Se poi vogliamo recuperare i contenuti degli emendamenti preclusi, si puo' pensare ad una successiva circolare ministeriale oppure recuperarli nei decreti attuativi, ma intanto, prima che finisca la legislatura io farei approvare la legge".
Secondo gli educatori, la legge "2443" e' poi minacciata dal un altro disegno di legge, varato dal ministro della Sanita' Beatrice Lorenzin, che ha istituito un albo degli educatori professionali in ambito socio-sanitario, da cui i laureati in scienze dell'Educazione e della Formazione temono di essere esclusi, non potendo accedere, ad esempio, ai concorsi nelle strutture sanitarie pubbliche. Su questo pero' Iori rassicura: "Terrei separate le due cose, nel senso che il ddl Lorenzin si occupa delle professioni sanitarie e regolamenta professioni che hanno a che vedere con lauree conseguite nelle facolta' di medicina. La mia proposta di legge regolamenta una figura professionale nuova, che e' quella dell'educatore socio pedagogico, mentre lascia sostanzialmente inalterata la figura dell'operatore che esce dalla facolta' di medicina e che si chiamera' educatore socio sanitario. I due disegni di legge hanno avuto percorsi diversi e paralleli che non si sono mai intersecati".
Con l'approvazione definitiva della Legge Iori, quindi, la novita' principale sara' che per svolgere la professione di educatore sara' indispensabile essere laureati e si avranno due figure professionali: l'educatore professionale socio-pedagogico, laureato in un corso di laurea della classe L-19 (scienze dell'educazione e della formazione) e l'educatore professionale socio-sanitario, laureato ad un corso di laurea classe L/SNT2 (professioni sanitarie della riabilitazione).
Prosegue la firmataria della legge: "Anche a mio avviso sarebbe auspicabile una figura unica, in quanto docente universitaria prima che parlamentare ho molto spinto a che le due figure nascessero come interfacolta' fra scienze dell'educazione e medicina, purtroppo pero' bisogna fare i conti con un principio di realta'. La mia proposta di legge che e' stata approvata alla Camera non e' quella che avevo in animo ma e' comunque un riconoscimento importante per tutti gli operatori perche' nel testo vengono indicati una ventina e piu' di ambiti professionali, a cui si accede con la L19. Mi sembra significativo perche' se noi affossiamo questa legge torniamo alla situazione in cui chiunque nel nostro Paese oggi, magari con un corsettino di due mesi, possa definirsi educatore ed essere assunto come educatore. Questo la legge lo impedisce ed era il mio primo obiettivo".
Pero', aggiunge Iori, "sia ben chiaro che considero questa legge il punto di partenza e non quello di arrivo". Inoltre la stessa legge, alla lettera F dell'articolo 4, indica come ambito occupazionale i servizi di ambito sanitario "di promozione del benessere e della salute, con riguardo agli aspetti educativi". Del resto, fa notare ancora la firmataria della legge, "c'e' un ostacolo originario: fino a quando la legge non viene approvata non esiste l'educatore socio pedagigico. Ecco perche' questa legge e' un punto di partenza e se anche non arriveremo all'approvazione- spero di no- l'iter ha sollevato una consapevolezza diffusa e maggiore della dignita' professionale dell'educatore".
A questo punto, conclude Iori, "auspico una approvazione, quanto piu' rapida possibile della legge: a me non risultano opposizioni e ostilita' al Senato, ma non ho il polso della situazione sul dibattito come quando ero alla Camera. Posso dire che ho la solidarieta' e il sostegno dei due capigruppo di Camera e Senato e dei presidenti delle commissioni". Se dovesse scommettere su una percentuale di successo, la parlamentare risponde: "Non posso dire 100% fino a che le persone che hanno presentato gli emendamenti non li ritirano. E' una bella responsabilita' per loro perche', se non li ritirano, affossano la legge. Voglio sperare che questo non accada".
(Wel/ Dire)