Roma, 22 nov. - "In Madagascar la gente e' povera, ma il Paese e' estremamente ricco di risorse naturali. Da queste elezioni la popolazione si aspetta quindi che il prossimo capo di Stato riporti la sicurezza di una vita tranquilla: accesso al cibo, ai servizi di base e la fine degli attacchi e le rapine delle bande armate". A parlare con l'agenzia 'Dire' e' padre Eric Franck, direttore di 'Radio Don Bosco Madagascar', con sede nella capitale Antananarivo.
Il 7 novembre gli elettori malgasci erano chiamati a scegliere tra una rosa di 36 candidati alla presidenza e nel fine settimana scorso e' stato annunciato che il 19 dicembre si terra' un ballottaggio: di fronte due ex capi di Stato, Marc Ravalomanana e Andry Rajoelina, coinvolti nel 2009 in una crisi politica con morti e accuse di golpe.
Il clima nel Paese, dice pero' il sacerdote, "e' tranquillo", nonostante siano sorte polemiche e un piccolo scontro tra Rajoelina, da un lato, e gli osservatori dell'Unione europea e la Commissione elettorale, da un altro, su una presunta vicenda di compravendita di voti.
"A prescindere da chi vincera' i cittadini non hanno molta fiducia nella politica" dice padre Eric. "C'e' molta corruzione, spesso per ottenere un documento o un servizio bisogna pagare un 'extra', e poi c'e' il problema della criminalita'".
Non e' raro che uomini armati minaccino le persone per farsi consegnare denaro o altro. C'e' anche la piaga dei ladri di bestiame: a maggio, il primo ministro Olivier Mahafaly Solonandrasana ha confermato l'esistenza di una rete di traffici che alimenta agguati e assassinii anche nelle comunita' rurali.
Non ultimo, il fatto che su 24 milioni di abitanti oltre il 70 per cento viva al di sotto della soglia di poverta': "Ma il Madagascar e' ricchissimo di risorse naturali" denuncia padre Eric. "Piu' in generale, i diritti umani non vengono rispettati, basta pensare che la sanita' non e' gratuita. Tutti i candidati hanno fatto grandi promesse. Speriamo che le manterranno".
Secondo il direttore di 'Radio Don Bosco', un fenomeno positivo e' il crescente impegno dei giovani in politica, "grazie all'uso dei social media. Molti eventi e dibattiti hanno preceduto le elezioni".
Internet quindi ha fatto bene al Madagascar? "Le fake news ci sono anche qui- risponde il direttore dell'emittente- ma di meno, rispetto al resto del mondo".
Un altro fenomeno che accomuna l'isola all'attualita' internazionale e' quello migratorio. "Anche da noi ci sono tanti migranti rifugiati, soprattutto nelle regioni del Sud-est" dice padre Eric. "Non si puo' ancora parlare di crisi e le persone si integrano. Non conosciamo fenomeni di intolleranza. I malgasci per carattere sono gente accogliente: l'intolleranza non si e' ancora vista".
(Red/ Dire)