Roma, 25 gen. - "Sto bene": i 400 giorni passati in carcere non avrebbero intaccato l'ottimismo del leader degli oromo, Merera Gudina, rilasciato insieme ad altri 500 detenuti, a sole due settimane dall'annuncio delle autorita' dell'Etiopia di concedere l'amnistia a tutti i prigionieri politici del Paese.
Gudina ha lasciato la sua cella nei giorni scorsi: ad accoglierlo una folla festosa di centinaia di persone, con slogan innegianti il partito, mazzi di fiori e colpi di clacson. Poi, con piu' calma, il tempo di un'intervista alla 'Bbc', a cui spiegare subito i progetti futuri: continuare a lavorare con l'Oromo Federalist Congress (Ofc), partito da lui stesso fondato e che si batte per i diritti di questa minoranza etnica, accogliendo cosi' la mano che il governo ha teso alle opposizioni per rilanciare il dialogo e la riconciliazione nazionale.
"Non ho mai infranto la legge - ha detto Gudina, docente universitario - e in quanto ex deputato conosco la Costituzione e il codice normativo. Sono felice di essere stato rilasciato".
Il leader era stato arrestato nel dicembre 2016 appena sceso da un aereo dopo una visita a Bruxelles, per discutere con le istituzioni europee della grave crisi nel Paese. I disordini erano scoppiati nel 2015 per via di un'ondata di manifestazioni guidate dagli oromo, che accusano Addis Abeba di concedere privilegi solo alle etnie amhara e tigrina, quella maggioritaria. L'accusa contro Gudina era di violazione dello Stato d'emergenza e terrorismo, accuse che sono poi state sostituite con altre, relative a reati comuni.
(Red/Dire)