Roma, 26 apr. - Presto nel Golfo del Bengala arrivera' la stagione dei monsoni, un periodo dell'anno che complica la vita quotidiana, soprattutto per chi e' costretto a vivere nei campi profughi. E le prime piogge battenti che precedono questo periodo stanno gia' cadendo su Cox's Bazar, regione dove vivono circa 800mila Rohingya.
Lo conferma Save the Children in una nota, riferendo di forti nubifragi: "Come temevamo, questo primo diluvio ha avuto gravi conseguenze nei campi, con le zone piu' basse che si sono immediatamente allagate rendendo difficoltoso l'accesso, il fango ha invaso molti spazi e si sono formate enormi pozze d'acqua", ha spiegato Daphnee Cook, portavoce di Save the Children a Cox's Bazar. In questo contesto, a correre i rischi maggiori sono i bambini, "ancora piu' esposti - prosegue Daphne Cook - al rischio di ritrovarsi separati dalle famiglie o da chi si sta prendendo cura di loro, o di ammalarsi gravemente per le condizioni climatiche. C'e' anche il rischio che diventi piu' difficile l'accesso a servizi vitali come le cliniche mediche, i centri per la nutrizione e gli spazi protetti per i bambini, che sono l'unico luogo tranquillo e felice per loro".(SEGUE) Una risposta in questo senso arriva da Medici Senza Frontiere (Msf), che ha annunciato l'apertura di aperto un nuovo ospedale nel cuore del grande campo di Kutupalong-Balukhali. L'edificio sorge su una delle tante colline che formano il paesaggio di Cox's Bazar e per questo e' stato chiamato "L'ospedale sulla collina".
Con una capacita' di 100 posti letto, il complesso garantira', oltre a un pronto soccorso, un'unita' di terapia intensiva e un reparto maternita', anche un centro nutrizionale terapeutico intensivo per bambini gravemente malnutriti. Questi ultimi secondo Msf al momento sarebbero pochi, ma potrebbero aumentare durante la stagione dei monsoni. In questo periodo dell'anno aumenta anche il rischio di epidemie di colera o epatite E, quindi importante sara' anche il centro di analisi e l'unita' di isolamento per pazienti con malattie infettive offerto dal nuovo centro medico. "Con le inondazioni e l'accumulo di acqua stagnante, e' piu' probabile che si diffondano malattie trasmesse attraverso l'acqua o le zanzare per le condizioni di grave sovraffollamento e le pessime condizioni igienico-sanitarie nei campi", osserva Francesco Segoni di MSF.
Infine, Save the Children riferisce che negli scorsi mesi ha intensificato le operazioni preventive per affrontare la stagione dei monsoni, distribuendo kit di rinforzo per i rifugi piu' a rischio, migliorando le infrastrutture per la canalizzazione dell'acqua e dei ponti, rinforzando i versanti piu' scoscesi delle colline, e fornendo ai bambini un braccialetto di identificazione e istruzioni dettagliate su come ritrovare i propri familiari se dovessero perderli.
L'organizzazione ha anche rinforzato le postazioni mediche e gli spazi protetti per i bambini, e alcuni di questi servizi sono stati resi mobili perche' possano raggiungere chi non puo' spostarsi a causa delle conseguenze dei rovesci.
(Red/ Dire)